Aversa. E di nuovo protesto fra i genitori degli studenti che frequentano la scuola d’infanzia Magia dei colori di via Fermi.
Leggere l’annuncio affisso all’ingresso per comunicare loro che L’ente locale si è attivato per l’impegno di spesa relativo ai lavori da eseguire. Seguiranno ulteriori avvisi non è servito a rassicurare né a far sbollire la rabbia dei parenti degli studenti che vedono la scuola chiusa nuovamente dopo la chiusura per l’intervento di riparazione imposto dal crollo di controsoffittature che aveva obbligato il dirigente scolastico a sospendere le lezioni il 14 novembre.
Leggere che la nuova chiusura, obbligata da infiltrazioni d’acqua dal tetto che rendono urgenti un nuovo intervento di riparazione, è in pratica a tempo indeterminato perché è necessario aspettare che l’ente locale impegni la somma necessaria è la goccia che fa traboccare e scoppia la protesta.
È inaccettabile che l’amministrazione non intervenga attingendo al fondo di riserva che va usato proprio per sopperire alle necessità impreviste e imprevedibili e non per pagare le luminarie che saranno installate città in occasione del Natale, dice il consigliere comunale Michele Galluccio, portavoce dei familiari, che ha rivestito la carica di assessore alla pubblica istruzione della giunta Ciaramella.
Procrastinando l’intervento al reperimento di fondi come indicato nell’avviso affisso all’ingresso dell’istituto significa dice che i ragazzi potranno tornare a scuola solo dopo l’Epifania, creando non pochi problemi alle famiglie, in particolare a quelle in cui entrambi i genitori lavorano, perché devono trovare sistemazione alternative ai loro figli per poter continuare a lavorare.
Ed è assurdo continua Galluccio che per giustificare un mancato intervento ci sia chi dagli uffici municipali affermi che la scuola dell’infanzia non è scuola dell’obbligo, di conseguenza il Comune non è tenuto a garantirla e l’intervento può essere effettuato senza urgenza.
Probabilmente continua l’ex assessore chi afferma questo dimentica che se un Comune decide di avere una scuola dell’infanzia deve fare richiesta al Ministero del personale necessario che, riferendomi al corpo docente, viene pagato dallo Stato. Di conseguenza tenendo chiusa la scuola l’amministrazione crea un danno erariale allo Stato perché autorizza personale pagato dallo Stato a non lavorare.
Una condizione conclude Galluccio che potrebbe richiamare l’attenzione della magistratura contabile per rivalersi del danno economico prodotto sull’Ente comunale e quindi sui cittadini che così verrebbero penalizzati due volte.