Rivolta contro i contatori idrici nelle case popolari: interviene la polizia

di Nicola Rosselli

 Aversa. E’ stata necessaria la presenza di agenti in assetto antisommossa per poter vincere l’opposizione dei residenti nell’ex Rione Unra Casas, oggi Iacp, in via Filippo Saporito, e consentire ai tecnici dell’Istituto di installare i contatori per i consumi idrici.

Testa a testa iniziale conclusosi con il buon senso e l’installazione di contatori in cinque edifici (si continuerà nei prossimi giorni), grazie alla presenza costante delle forze dell’ordine. Una storia che viene da lontano. Si parla di 54 anni, da quanto sono state realizzate queste ‘palazzine’, di assoluta assenza di pagamenti.

Oltre cento nuclei familiari da decenni non pagano i consumi idrici. Sino ad oggi la presenza di un solo contatore collettivo intestato all’Istituto Case Popolari.

L’Iacp, per evitare di rimanere unico debitore, ha cercato, soprattutto negli ultimi anni, di installare i contatori singoli per sostituire quello unico, senza mai riuscirvi. Questa mattina, però, la situazione ha preso una piega diversa rispetto alle altre volte.

A fronteggiare le proteste, che pure ci sono state, ma che sono rientrate alla vista dello spiegamento di forze, la presenza di agenti di polizia municipale, carabinieri, polizia di stato sia del commissariato aversano che della questura di Napoli.

Agli agenti e ai cronisti, oltre alle proteste, i residenti hanno rivolto una domanda: “In città ci sono tanti altri mega condomini che non pagano l’acqua da quando sono stati costruiti, perché si è intervenuti contro di noi che siamo i più deboli economicamente?”.

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