Via Giotto, Santulli e l’onestà intellettuale

di Nicola Rosselli

 Aversa. “Via Giotto e l’onestà intellettuale”. Ha intitolato così la sua nota il consigliere comunale Paolo Santulli, sentitosi chiamato in causa da un articolo su un singolare divieto di sosta che è stato installato in via Giotto.

“Gentile Direttore, il 17 ottobre scorso il suo giornale pubblicò un articolo dal titolo “sosta selvaggia davanti alla scuola di via Giotto: interviene Santulli. A distanza di un mese, dopo aver chiarito, in quell’articolo, tutti i particolari che hanno determinato l’ordinanza del comandante Guarino, perché è stato sollecitato, da chi, come e quando, – continua l’ex parlamentare centrista – un vostro corrispondente adombra un ‘giallo’ a tinte ‘fosche’ con dei mandanti eccellenti, un consigliere che avrebbe chiesto un piacere al sindaco. ‘Deliri di onnipotenza’ e ‘miserie umane’, così li ha definiti l’autore del pezzo. Premesso, che come precisato con l’articolo precedente, esiste un problema di viabilità collegato appunto con l’entrata ed uscita della scuola. Considerato che anche gli ‘attori’ che hanno determinato le scelte tecnico-politiche erano già noti, il redattore ha voluto tentare di infangare, gratuitamente, persone note e responsabili, che hanno cercato di trovare una soluzione ai problemi di viabilità a viale Olimpico e via Giotto”.

Ebbene, professor Santulli, libero di non crederlo, ma il sottoscritto, autore dell’articolo in questione, non aveva letto il precedente pezzo che la riguardava per cui non ne era a conoscenza, né intendeva infangare alcunché perché non conosceva l’identità del consigliere comunale, tanto che non l’ho neanche citato, come, invece, fatto da altre testate che hanno inserito il suo nome. Ovviamente è libero di credermi o meno.

“Le persone oneste intellettualmente – continua la nota di Santulli – che non ignorano i problemi di penetrazione ed attraversamento della città da sud verso il centro, conoscono perfettamente il caos che determina la sosta selvaggia di quanti portano o prendono i bambini a scuola con enormi disagi per tutti, quindi anche ai residenti. Certo – sottolinea Santulli, quasi a giustifica di quello strano orario di divieto – la soluzione adottata dal comandante è ‘suggestiva’, il divieto di sosta doveva essere, a mio giudizio permanente, come era già in precedenza, cosa che poi, per l’intervento dei commercianti di via Giotto, fu rimossa”.

Poi Santulli conclude concludere così come ho concluso io: “Il ‘compromesso’ adottato potrà funzionare soltanto con la presenza di vigili che vigilano”. Quanto al prosieguo (“In ogni caso le illazioni ed il goffo tentativo di ‘diffamare’ quanti onestamente ed alla luce del sole si occupano dei problemi della città, queste sì che sono miserie umane, che per quanto mi riguarda, non resteranno impunite, avendo già dato mandato per una congrua richiesta di risarcimento, per i danni di immagine prodotti da questo redattore”), mi preme affermare che tutto questo non era assolutamente nelle intenzioni del sottoscritto, tanto di non aver pubblicato alcun nome, cosa fatta da altri.

Mi permetta in chiusura una considerazione: “Avrei gradito tutta questa attenzione da parte del professor Santulli anche quando ho scritto decine e decine di articoli in cui veniva sottolineata la sua attività a favore della città”.

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