Napoli. Il napoletano non è più considerato soltanto un dialetto, ma una vera e propria lingua. Lo ha stabilito l’Unesco, che ha anche riconosciuto all’idioma da secoli parlato nella città partenopea, ma diffuso anche nel resto d’Italia e noto in tutto il mondo attraverso la canzone classica napoletana, il prestigioso titolo di patrimonio dell’umanità.
All’argomento ha dedicato una riflessione approfondita il magistrato Sergio Zazzera, grande appassionato e studioso della “napoletanità”, autore di svariati saggi sulla storia del capoluogo campano e del “Dizionario napoletano” per la Newton Compton, durante una “conversazione” tenutasi nella sede della Fondazione Pellegrini Pignatelli a Montesanto.
L’occasione è stata offerta dal ciclo formativo-culturale inaugurato dall’ente presieduto da Giovanni Padula, un programma che nel corso dell’anno ha coinvolto protagonisti dell’arte, della cultura, della società e dell’imprenditoria cittadina.
Una stagione di attività che punta sulla solidarietà, sulla creazione di progetti in ambito economico-sociale, formativo e culturale, un settore di cui si occupa in particolare il consigliere d’amministrazione Vittorio Pongione.
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