Caserta. Medici, infermieri, genitori e parenti dei piccoli pazienti ricoverati allospedale San Giuseppe Moscati di Aversa tutti fanno a gara nel tentativo di fare qualcosa per Francesco, come è stato chiamato il neonato abbandonato dai genitori nel cortile della chiesa di Maria Santissima dellArco di Frignano.
Cè concitazione nel reparto di pediatria, non perché il piccolo abbia bisogno di cure particolari, ma solo perché tutti vorrebbero fare qualcosa di utile per questo essere innocente per il quale si apre un futuro non invidiabile.
Anche il sindaco di Frignano, Gabriele Piatto, è dal primo momento, poco dopo le 17,30 di domenica, insieme al neonato. Con lui anche il comandante della stazione carabinieri del paese dellAgro Aversano e il suo vice. Non si staccano da quella culletta, quasi come se fosse un parente stretto.
Al momento afferma il primo cittadino i medici del Moscati non hanno riscontrato nulla che possa impensierire relativamente allo stato di salute del piccolo. Gli è stata praticata laerosol a causa di alcuni muchi, ma nulla di preoccupante. Credo, però, che per questa notte rimarrà qui ricoverato in osservazione, ma anche per motivi di opportunità. Solo domani (oggi per chi legge, ndr), infatti, sarà investito del problema il tribunale dei minori di Napoli per decidere un primo affidamento penso presso una casa famiglia. Probabilmente ci toccherà anche dargli un nome allo stato civile. Quasi certamente, infatti, il piccolo non ha ancora un nome.
Lo stesso sindaco, in collaborazione con don Roberto Caterino, il parroco che ha rinvenuto il piccolo, e i carabinieri di Frignano, ha deciso di far stampare delle foto del neonato per farle girare sia nel paese che in quelli vicini con la speranza che qualcuno possa riconoscerlo e consentire di individuare la famiglia. Con questo stesso obiettivo il primo cittadino ha fornito la foto pubblicata in questa pagina. A Frignano la notizia ha fatto il giro del paese in pochi minuti, nonostante la parrocchia di Maria Santissima dellArco, ubicata in piazza Mazzini, sia lontana da bar o altri locali pubblici.
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La chiesa di don Roberto, infatti, è una fucina di iniziative e i gruppi di volontariato presenti in quel momento si sono immediatamente interessati alla vicenda. I presenti, quasi tutti giovanissimi, si sono attivati in una gara di solidarietà pensando, in un primo momento, che il piccolo dovesse essere accudito presso la chiesa. Il parroco, da parte sua, ha chiamato il sindaco che da quel momento, una volta giunto sul posto, non ha più lasciato da solo il piccolo. E stato, poi, il primo cittadino ad informare i carabinieri. Probabilmente è stato proprio lattivismo del parroco di Frignano a far decidere alla mamma o alla coppia di affidargli il piccolo.
Le indagini sono coordinate direttamente dal colonnello Vittorio Carrera, comandante del reparto territoriale di Aversa. Indagini che, ovviamente, vanno avanti, in questa prima fase a trecentosessanta gradi. I militari, infatti, non escludono alcuna ipotesi anche perché in questa prima fase non si riesce ancora ad accertare se il piccolo sia figlio di una coppia italiana, della stessa Frignano o di un centro vicino, o di una coppia di immigrati, forse dellEuropa dellEst. In ogni caso, si tratta di una coppia che è stata spinta ad abbandonarlo perché ha capito che non avrebbe potuto continuare a crescerlo.
Non giudichiamola né condanniamola. Lappello lanciato su facebook dai sacerdoti di Frignano ha il sapore del perdono. Non bisogna lanciare sentenze su una donna che ha scelto di donare il suo bambino al mondo, negandolo a se stessa.