Napoli. Coinvolgere attivamente i cittadini per segnalare i roghi di rifiuti appiccati sul territorio e creare un’interazione tra queste ‘sentinelle’ dell’ambiente e le istituzioni in campo.
Questo l’obiettivo del progetto Coheirs, promosso dalla Commissione europea e sottoscritto questa mattina in prefettura dai partecipanti alla cabina di regia del Patto per la Terra dei fuochi, coordinata dal prefetto Donato Cafagna, incaricato del ministero dell’Interno per i roghi di rifiuti in Campania.
Il protocollo operativo Coheirs, acronimo di ‘Civic observer for health and environment: iniziative for responsability and sustainability’, è già in vigore in altri contesti e prevede l’istituzione della figura degli osservatori civici per l’ambiente e la salute, impegnati a monitorare l’applicazione negli Stati membri del ‘principio di precauzione’, sancito dal Trattato di Maastricht e dall’articolo 191 del Trattato di funzionamento dell’Ue. Un compito di vigilanza per scoraggiare gli abusi, dunque, ma anche di formazione nelle scuole, nonché’ di proposta di soluzioni concrete.
Tra le associazioni presenti, il protocollo è stato sottoscritto dal Coordinamento Terra dei fuochi, Eco della fascia costiera, Cittadini campani per un piano alternativo dei rifiuti, Coordinamento comitati vesuviani, Zero waste Campania, Forum ambiente area nolana e Isde medici per l’ambiente. Il presidente dell’associazione Terra dei fuochi, Angelo Ferrillo, promotore della mobilitazione del 26 ottobre 2013, si è rifiutato invece di firmare l’intesa, spiegando che si tratta di una “presa in giro calata dall’alto senza il coinvolgimento dei cittadini”.
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Il blogger napoletano ha fatto poi notare che la sua associazione “sta già facendo tutto questo da otto anni a costo zero” e che “le segnalazioni e le denunce ci sono già”, mentre “mancano gli interventi da parte delle forze di polizia”.
Nel corso dell’incontro, i responsabili di alcuni comitati civici hanno lamentato un certo immobilismo su questo tema dopo la cabina di regia convocata lo scorso luglio. “Si sta muovendo tanto – ribatte Cafagna – ci sono una serie di iniziative concrete al di là dellattività di controllo. Diversi siti sono stati bonificati, come quello di Giugliano, dove 1.200 tonnellate di rifiuti bruciavano sistematicamente e il Comune le ha rimosse con risorse proprie, oppure sulla strada provinciale San Cipriano-Casapesenna, dove la Provincia farà un intervento su un sito definito atavico da Legambiente”.
Il prefetto ha chiesto nuovamente “il contributo responsabile di tutti”, ricordando che “nessuno ha la bacchetta magica”. In merito al protocollo, ha ribadito che l’intesa “raccoglie la quasi totalità delle associazioni impegnate sul territorio e ha l’obiettivo di coinvolgere più gente possibile”, perché’ sulla questione della Terra dei fuochi “si misura la democrazia e la civiltà del Paese”.