Dama Museum, una realtà all’avanguardia nel mondo dell’arte

di Redazione

 Capua. Pochi giorni di vita e già arrivano i primi lusinghieri risultati per il progetto “A.A.A. – Arte Autentica, Autentica d’Arte”, inaugurato venerdì scorso al Dama Museum di Capua con una speciale tre giorni conclusasi domenica 16 novembre.

Il progetto consiste nella creazione di un team di periti e storici dell’arte, esperti qualificati nel delicato compito di diagnosticare tele antiche ed effettuare certificazioni di autenticità, perizie e valutazioni per fini legali o privati. Tali esperti opereranno sotto l’egida del Dama Museum, che si configura, dunque, come una delle prime strutture museali ad offrire tale servizio.

Sarà possibile richiedere certificazioni, perizie, valutazioni e autenticazione di quadri e opere d’arte, che saranno effettuate dopo lo svolgimento di una meticolosa opera di indagine, attraverso l’utilizzo di strumentazioni e procedure di ultima generazione che garantiranno risultati di alta qualità ed elevata professionalità.

L’artista Evan De Vilde, tra i principali artefici della nascita e dell’evoluzione del Dama Museum, commenta così l’iniziativa: “Sin da subito abbiamo cominciato a ricevere richieste di valutazioni e perizie, non solo da esperti e collezionisti, ma anche da persone comuni, che spesso non sono consapevoli di possedere dei veri e propri tesori collocati nel salotto di casa. Il progetto “A.A.A.” dà così l’opportunità di scoprire opere d’arte dimenticate, offrendo un servizio innovativo e su larga scala coordinato da un comitato scientifico”.

In occasione della tre giorni dedicata all’inaugurazione del progetto, il Dama Museum ha ospitato l’esposizione di Nicola Piscopo dal titolo “TetrisLife”, a cura di Serena Calò, la quale ha illustratto così l’opera: “Partendo da un lavoro sulle proprie ansie, l’artista si è addentrato in una percezione più ampia di tali problematiche con l’ausilio di alcuni modelli che hanno posato per questo ciclo pittorico e che gli hanno permesso di continuare questa riflessione sugli stati di angoscia e di panico”.

Come spiega lo stesso Nicola Piscopo: “L’opera nasce da un’esperienza personale, legata ad una persona a me cara, relativa a queste particolari patologie. In particolare ho concentrato la mia attenzione sulla sindrome ossessivo-compulsiva, di cui considero il tetris una grande espressione, con i buchi che si creano tra i vari pezzi quando si sbaglia un incastro quasi a rappresentare una metafora della vita”.

In occasione dell’evento di inaugurazione è stato possibile visitare anche la mostra collettiva “Napoli-Tokyo: il viaggio dell’Arte”, con opere di artisti del calibro di De Stefano, Shimamoto, Nitsch, Kounellis, Emblema, Schifano, Murano, De Vilde, Del Pezzo, Mansouroff, Fermariello e tanti altri. “La collettiva” – come spiega Mario Garbetta, curatore dell’esposizione – “unisce la città di Napoli, simbolo dell’arte e Tokyo, capitale tecnologica d’eccellenza, passando per tanti altri luoghi d’Europa e non solo attraverso le opere di vari artisti di rilevo internazionale, cercando una sintesi tra realtà pittoriche diversa, da quella figurativa a quella concettuale”.

Le due esposizioni hanno avuto un’ottima accoglienza da parte del pubblico, che ha mostrato di apprezzare la nuova iniziativa del Dama Museum, sempre più un punto di riferimento centrale nel mondo dell’arte in Campania.

L’evento è patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Capua, dal Mac Terra di Lavoro e dal Club Unesco di Caserta. Per saperne di più: www.damamuseum.com

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