Cesa. Sabato 8 novembre, dopo 31 anni (la prima volta avvenne nellagosto 1983), la comunità di Cesa è tornata a Terracina per venerare sul luogo del martirio il suo protettore, il diacono San Cesario.
Questa volta lo ha fatto assieme ed in comunione con le altre comunità dItalia che lo venerano come patrono. Grande, ora come allora,lentusiasmo con cui la comunità ha partecipato all’evento: accompagnare in processione la reliquia di San Cesario, che custodisce gelosamente conservata in un braccio dargento; riportarla nel luogo di provenienza, ricomporla con quella conservata in Terracina da cui proviene ed esporla assieme alle altre conservate in altre città.
E’ stato certamente emozionante visitare con le atre comunità che venerano San Cesario i luoghi del suo martirio: ai cesani sono tornate in mente le immagini viste e le sensazioni provate durante le sacre rappresentazioni della vita e martirio del santo, la Tragedia, che spesso i giovani del paese hanno messo in scena negli anni e che si spera di riprendere già dal prossimo anno.
Al centro dell’evento, che per la prima volta si è svolto a Terracina, proprio nel giorno in cui la città e lintera diocesi celebra la festa di San Cesario, la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Latina – Terracina, monsignorMariano Crociata, cui è seguita la solenne processione delle Reliquie e della Sacra Immagine per le strade del centro storico.
Per loccasione, la statua conservata nella cattedrale di Terracina è stata portata a spalla a turno dai rappresentanti delle diverse comunità, e quindi anche dagli accollatori cesani. Prima della santa messa, dopo che i parroci ed i sindaci delle diverse comunità hanno salutato i presenti, è stata presentata la figura del santo martire e illustrato nuovamente lo studio circa la datazione delMartirio di San Cesario fatto dal noto archeologo di Terracina, professor Pietro Longo.
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