Usa: 12enne armeggia pistola giocattolo, sparato e ucciso da poliziotti

di Stefania Arpaia

 Washington. Sono in congedo amministrativo i poliziotti che, domenica, hanno sparato e ucciso un dodicenne che armeggiava con una pistola giocattolo, spaventando i passanti.

Avevano ricevuto la segnalazione e si erano recati sul luogo, a Cleveland, nell’Ohio, dove il ragazzino afroamericano puntava la pistola verso le persone, mettendole in fuga. Al loro arrivo, gli agenti gli avrebbero ordinato di alzare le mani, ma l’adolescente le avrebbe avvicinate all’arma.

Immediata la reazione dei poliziotti che hanno aperto il fuoco. Solo dopo aver colpito il ragazzino, si sarebbero accorti che la pistola era un giocattolo.

Il 12enne è stato trasportato in ospedale dove è stato ricoverato d’urgenza, ma la pallottola che lo ha colpito allo stomaco gli è stata fatale. Le sue condizioni sono peggiorate durante la notte ed è deceduto lunedì mattina.

La portavoce della polizia, Jennifer Ciaccia, ha confermato: “Gli agenti hanno scoperto che si trattava di una pistola giocattolo solo dopo la sparatoria”.

È stato un uomo a telefonare il 911: le registrazioni audio testimoniano che l’individuo avrebbe sottolineato che si trattava di un ragazzino e che probabilmente la pistola era finta, ma la telefonata non era stata comunicata ai due agenti, un veterano e uno in servizio da un anno.

La sparatoria è stata la terza nel giro di pochi giorni: nella stessa città sono stati rinvenuti domenica mattina, due cadaveri uccisi a colpi d’arma da fuoco. Una vera e propria esecuzione invece è avvenuta lo scorso venerdì in un’abitazione di Glenville: sette persone sono decedute, tra cui una donna incinta di 6 mesi.

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