Emis Killa, autobiografia in uscita: “Mi arrabbio perché son di cuore”

di Emma Zampella

 Un libro era l’ultima conquista di cui aveva bisogno. E come tutte le altre della sua vita le ha raggiunte con determinazione le ha perseguite.

“Emis Killa, bus323 – viaggio di sola andata” è il libro, edito da Rizzoli, lanciato dal rapper milanese che si è raccontato in 216 pagine. Un racconto che si muove tra i centri sociali e i cavalcavia di cemento nella provincia milanese, dai piccoli furti e dalle pasticche, ai dischi di platino, tra immagini di oggi e flashback del passato, tra il successo raggiunto e il disagio del passato, elementi che fanno da contorno a scorci di vita vissuti intensamente.

“La popolarità è qualcosa che in questi anni puoi ottenere e perdere in pochi secondi. E non è detto che basti a cambiarti la vita. Io penso sia da una vita che faccio la bella vita. La mia bella vita è cominciata nel momento in cui ho capito quello che mi rendeva felice e sono riuscito a farne un lavoro, a convincere gli altri che ero bravo e a puntare su di me” scrive il rapper. “Io volevo qualcuno che mi spiegasse perché ero così incazzato”, elabora il rapper, che ha reso quella difficoltà di stare al mondo la sua fortuna e oggi conta un milione di fan su Facebook, 300 mila follower su Twitter, 90 milioni di views su Youtube.


Tutto ha inizio sulla statale Milano-Lecco, a Vimercate, con un padre artista che entra ed esce dagli ospedali per un disturbo della personalità, e una madre che si spacca la schiena di lavoro, ma “i miei sono stati un esempio di amore totale per un figlio”. Serate passate in discoteca e giornate spese nel parco, a far nulla e senza prospettive nella grigia provincia lombarda. Fino a quando nella vita di Emis Killa, all’epoca ancora Emiliano Giambelli, irrompe l’hip hop. Bassi Maestro, i Club Dogo, Fabri Fibra, Mondo Marcio, Ensi fanno già sentire la loro rabbia e catturano quella di Emiliano, che ha 14 anni.

La svolta è il 323, il bus che dà il titolo al libro, quello che da Vimercate lo porta a Cologno e poi a Milano, dove si fa la storia dell’hip hop. E’ uno choc, è l’America. “New York è a un euro da casa mia”. Con la vittoria a 16 anni a “Tecniche Perfette”, il contest più importante del freestyle italiano, Emilietto, lo zarro di provincia, diventa Emis Killa, il rapper che oggi firma “Che abbia vinto o no (feat. Antonella Lo Coco)”, il brano inedito del nuovo film di Natale di Aldo, Giovanni e Giacomo “Il ricco, il povero e il maggiordomo”, in uscita l’11 dicembre. “Il talento non si divide tra chi ce l’ha e chi non ce l’ha, ma tra chi l’ha scoperto e chi non ha ancora capito cosa vuole fare nella vita. Io sono la prova che la vita non devi prenderla come viene, te la fai come vuoi”, è la risposta del rapper a chi lo insulta utilizzando i social o ai concerti, accusandolo di fare musica che “fa cagare”. “Io mi arrabbio perché sono uno di cuore, nel bene e nel male”.

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