Francesco De Gregori, “‘Vivavoce’, lo devo a me”

di Emma Zampella

Francesco De gregoriFrancesco De Gregori è a Milano per presentare il suo nuovo disco, “Vivavoce”.

E circa questo nuovo album, il cantautore afferma: “Non sono uno sciamano”, in riferimento al fatto che tutta la raccolta sia una chiara risposta sul futuro dell’Italia. “Condivido con voi l’idea e la speranza che il Paese abbia un bel futuro, nel brano La ragazza del ’95 ho scritto che il futuro è un dovere, se ci rendiamo conto – spiega – che è questione di diritti e doveri questo Paese un futuro ce l’avrà”.

“Vivavoce” è quindi una raccolta di 28 brani che passano in rassegna la carriera di De Gregori, in un doppio cd. È il disco che il cantautore aveva in mente da una vita: una cavalcata nel passato più significativo della propria scrittura per rispolverarlo, rivisitarlo e farlo rivivere con nuovi arrangiamenti. Il titolo rimanda a un verso di ‘Finestre rotte’, quando l’artista invita a togliersi l’auricolare, ed è stato scelto per evocare un ascolto “collettivo, anche generazionale”. “So che molti sono affezionati alle ‘versioni originali’ delle canzoni che amiamo – ha spiegato De Gregori – e quando ho cominciato a pensare a questo disco mi sono chiesto come avrebbe potuto prenderla una parte del mio pubblico. Ma ho anche pensato che questo disco non sottrae nulla al passato: è solo musica in più”. “Naturalmente – ha, poi, aggiunto – non è definitivo altrimenti sarebbe una contraddizione: la musica non può essere fermata una volta per tutte”.

De Gregori è tornato a vestire di nuovi abiti alcuni dei suoi brani, su ‘Alice’ si e’ aggiunta la voce di Luciano Ligabue, mentre Nicola Piovani è stato chiamato a lavorare su una ‘Donna Cannone’ “completamente spogliata delle ritmica”; in ‘Generale’ si e’ mimetizzato il riff marziale a favore di una versione “più domestica” che rimandi ad una canzone “più di pace che guerra”, mentre a ‘Santa Lucia’, canzone molto amata da Lucio Dalla, e’ toccato il compito di ricordare “sul piano artistico” il cantautore scomparso con cui De Gregori aveva condiviso molto.

“Questo disco – ha spiegato l’artista – lo dovevo a me, per testimoniare un cambiamento, ma anche al pubblico che ha il diritto, se vuole, di vedere da che parte sto andando”. La promozione dell’album vedrà una serie di appuntamenti, in questo novembre, negli store Feltrinelli delle principali città in cui il cantautore sarà accompagnato da alcuni “compagni d’avventura”, come Giorgio Panariello, Luca Barbarossa, Massimo Gramellini e Nino D’Angelo; con due concerti, anteprima del Vivavoce tour, De Gregori presenterà, invece, il suo lavoro dal vivo: uno a Roma (20 marzo) e l’altro a Milano (23 marzo).

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