Sono prima che due fratelli, due rivali che hanno scelto di fare lo stesso mestiere. Forse nel modo diverso. Ed è per questo che divergono da anni, che, da anni, si scontrano e si insultano anche in maniera social.
Linizio della guerra tra i Muccino si perde nella notte di tempi ed ogni tanto, a suon di tweet, i due se le dicono di santa ragione. Largomento del contendere è il cinema e le manifestazioni che ognuno dei due da della propria arte. Dopo lultima lite del 2013, Gabriele, il fratello maggiore, ha ripreso, alluscita dellultima pellicola che porta la firma di Silvio, Le leggi del desiderio, ad insultarlo.
Laccusa per il piccolo di casa Muccino sarebbe quella di essere un manichino in mano allamica Carla Vangelista, tanto che, anche questa volta, Gabriele non ha resistito: Il tuo film – ha intimato su Twitter – è di una signora che ti gestisce, come un ventriloquo il suo pupazzo, da un tempo ormai irreversibilmente lontano. E ancora: Eri un grande attore, e un grandissimo fratello. Ora i tuoi occhi sono opachi…. Ti auguro il meglio col tuo film, ma non farmi mai più leggere lanci di agenzie e interviste che infangano i nostri anziani genitori. Uso twitter perché alle mie email hai risposto minacciando via legale per tenermi a distanza. Quale distanza puoi mai colmare?, insisteva ancora Gabriele qualche mese prima.
La risposta dellattore di Come te nessuno mai e Il mio miglior nemico non si fece attendere: A spingermi sono le parole, basse e infamanti, secondo le quali sarei stato plagiato e sequestrato: io, un uomo di 31 anni, e da chi? da Carla Vangelista, unamica, una scrittrice che collabora con me da anni, ingiustamente offesa dalle deliranti accuse di Gabriele. Non riesco a leggere niente di costruttivo nel cuore di quelle dichiarazioni. Non vedo lartista, che mai mi sarei aspettato cadere così in basso, al punto da trascinarmi per anni nel fango del pettegolezzo più bieco, e non vedo neppure il fratello perché Gabriele conosce benissimo i motivi del mio allontanamento. A un anno di distanza da quella dura presa di posizione, questa volta invece Silvio ha scelto la via del silenzio. Almeno per ora e fino alla prossima replica.