Reese Witherspoon in “Wild”: quando camminare e’ terapia del dolore

di Emma Zampella

wildUna nuova Reese Witherspoon arriva al cinema: “Wild”, la sua ultima interpretazione e produzionesul grande schermo.

Il suo personaggio, quello di una donna in crisi dopo la morte della madre, è a metà tra una donna moderna e un Forrest Gump, inizia non a correre ma a camminare per l’America.

Una pellicola, che tratta da una storia vera, è stata scritta per il cinema da Nick Hornby, entusiasta della vita di Cheryl Strayed, fatta di perdizione e rinascita. L’Italia vedrà la pellicola in anteprima al prossimo festival di Torino, mentre negli Usa il film è in uscita per il prossimo 5 dicembre. A produrre la pellicola è la stessa attrice protagonista che ha voluto alla regia il francese Jean-Marc Vallée, dopo il successo diDallas Buyers Club. Una scelta di produzione che la Witherspoon ha motivato: “Quello della protagonista Cheryl è una sorta di auto-terapia intensiva, estrema ma anche naturale, perfino dolce, con cui mi sono subito identificata. Per superare un dramma personale lei decide di intraprendere un processo di risanamento: camminare senza sosta, senza nessuna esperienza”. Un personaggio che trova un parallelo, un corrispettivo nella quotidianità dell’artista. Proprio come Cheryl, l’attrice ama camminare nella natura, per i canyon, da sola.

Un agire non solo salutare ma anche e soprattutto terapeutico. Quanto alla traslitterazione cinematografica, per l’artista, quello che vive il cinema contemporaneo è un periodo di estremo cambiamento: “Con la mia casa di produzione cercavo proprio storie come queste, storie di donne che ce la fanno da sole e che, senza un uomo, trovano la felicità dentro di sé”. “La camminata- come ritiene l’attrice – rappresenta una sorta di mappa nella sua interiorità. In quei momenti si riesce a capire perché lei è così arrabbiata con la madre, morta prematuramente, a soli 45 anni. Io non saprei come fare se mia madre, a cui sono attaccatissima, non fosse più qui con me. Non sarei certo quella che sono ora, una che ha imparato a non arrendersi”.

A chi non ha potuto fare a meno di notare la sua nuova essenza, tra scene di nudo e parolecce insolite nel suo vocabolario, la Witherspoon dichiara: “È un processo iniziato conLa rivincita delle biondee proseguito conWalk the line – Quando l’anima bruciaeCome l’acqua per gli elefanti: ora sento che è arrivato il momento di prendermi dei rischi come attrice. Ho fatto abbastanza gavetta. E quanto alle scene di sesso, il film mi ha spinto a parlare di cose di donne con mia figlia”.

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