Napoli. Ventimila persone hanno dato vita al corteo promosso in occasione dello sciopero di otto ore dei metalmeccanici.
In testa al corteo, che è partito da piazza Mancini, il segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini. La manifestazione si è conclusa a piazza Matteotti con un comizio.
Dalla testa del corteo a Napoli Landini ha invitato il premier Matteo Renzi a riaprire un tavolo di trattativa con i sindacati: Da solo Renzi non cambia il paese, ma risponde solo ai poteri forti. Se lui vuole davvero confrontarsi – ha detto – c’è una richiesta che lavoratori e sindacati gli fanno, riapra un tavolo di trattativa vero, non metta fiducie.
Il leader Fiom ha continuato a lanciare messaggi al presidente del consiglio: La Fiom non ha pregiudizi, noi giudichiamo i governi per quello che fanno e non per quello che dicono e oggi quello che sta facendo il governo non è utile e non è giusto. Per Landini, Renzi dovrebbe avere l’umiltà di riconoscere che oggi non ha il consenso tra i giovani e le persone che cercano un lavoro. Se vuole cambiare questo paese in modo giusto lo deve fare con noi e non contro di noi.
Un gruppo di studenti ha srotolato diversi striscioni sulla facciata della sede dell’università Federico II di Napoli al passaggio del corteo della Fiom. Libero accesso alla formazione e Reddito universale di base, block buona scuola questi alcuni degli striscioni.
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Renzi riconosca che non ha il consenso delle persone oneste, dei lavoratori e di chi cerca lavoro, ha detto Landini. Poi la precisazione: Mai pensato – come mi viene attribuito da alcuni mezzi di informazione – che Renzi non ha il consenso degli onesti, ho detto – e ribadisco – che il premier non ha il consenso della maggioranza delle persone che lavorano o che il lavoro lo cercano e che sono nella parte onesta del paese che paga le tasse.
Abbiamo scelto di essere a Napoli per dare voce al Mezzogiorno, che sta pagando un prezzo doppio rispetto al resto del paese ha detto Landini che ha proseguito: se non c’è una politica di rilancio degli investimenti pubblici e privati che recuperino questa differenza – ha aggiunto Landini – rischiamo di andare a sbattere. Le politiche del governo sono sbagliate perché non affrontano questi nodi e pensano in modo sciocco che il problema per il lavoro sia semplicemente rendere più facili i licenziamenti. Ma questo – ha concluso – non sta in piedi.
Dal palco di Napoli, il leader Fiom è tornato ad attaccare Renzi: Il premier ha detto che il mestiere degli altri è solo scioperare e che lui invece crea lavoro. Ho pensato che nella storia del mondo c’era stata una persona, Gesù Cristo, che aveva fatto miracoli camminando sull’acqua e moltiplicando pani e pesci, ma nemmeno lui era riuscito a creare lavoro. Mi sono chiesto se siamo di fronte ad un delirio di onnipotenza o ad una persona che non è in grado di affrontare i problemi di questo paese. Renzi non sta creando lavoro, sta trasformando la condizione di chi lavora in una condizione di schiavitù. Siamo di fronte al tentativo pericolosissimo di far passare l’idea che, pur di lavorare, devi essere pronto ad accettare qualunque condizione. Noi non accettiamo questo ricatto, il lavoro o ha diritti o non è lavoro.
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