Marino: “Ho pagato le multe, non mi dimetto”

di Redazione

 Roma. Infuocato Consiglio comunale a Roma, dove si è discusso della questione delle multe comminate dal sindaco,Ignazio Marino, per il passaggio della sua Panda rossa in zone a traffico limitato.

“L’auto è sempre stata autorizzata a circolare, e per questo le famose multe sono state annullate” ha spiegato il primo cittadino, che però ha anche annunciato che sul caso “ci metto la faccia e le ho pagate anche se non dovevo”. Marino ha spiegato di aver pagato per un totale di 1.021 euro. Nel corso del suo intervento nell’aula consigliare si sono alternate urla che ne chiedevano le dimissioni e applausi a suo sostegno.

Riguardo alla denuncia del sindaco, di una possibile intrusione informatica per manipolare i permessi legati alla sua auto Marino ha spiegato che “sabato 8 novembre mi sono stati sottoposti documenti che gli uffici ritenevano prova di una manomissione informatica e ho ritenuto mio dovere presentarli agli organi inquirenti per una loro valutazione. Si è gridato allo scandalo, ma intanto le autorità competenti stanno indagando e attendo, come dovremmo fare tutti prima di giungere a frettolose conclusioni che facciano il proprio lavoro”.

Marino ha inoltre aggiunto che “in questa settimana di morbosa attenzione la mia auto è anche stata fotografata in divieto di sosta”, ma anche di questo mi assumo la responsabilità e chiedo scusa a romane e romani”. “Per ironia della sorte per quell’infrazione non ho ricevuto nessuna multa”, ha aggiunto Marino, sottolineando che “purtroppo non sono passati vigili a controllare: non sono ironico, penso che i controlli debbano essere rafforzati ovunque”, e che “tutti possiamo sbagliare ma bisogna saperlo ammettere ed essere pronti a rimediare”.

Rispondendo a chi poi chiede un suo passo indietro Marino ha a spiegato che per quanto lo riguarda “non ci sono dimissioni né elezioni in vista. Andiamo avanti, in modo convinto e deciso”. “Spero che si smetta di chiedere le mie dimissioni: sarebbe l’unico caso al mondo in cui si chiede di dimettersi ad un sindaco che ha pagato multe che non doveva pagare” ha aggiunto.

“Concentriamoci invece sulle cose da fare, che sono tante, – ha concluso Marino – e sui cambiamenti attivati e da realizzare”. “Ho detto che ci sono tanti poteri e tanti interessi che non gradiscono il lavoro che stiamo facendo – ha continuato – e lo confermo: chi in quel sistema che stiamo contrastando trovava la ragione della propria forza, è normale che non gradisca il nostro lavoro e che ci osteggi duramente”.

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