Bologna. La sinistra vince le elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria.
Il candidato Pd, Stefano Bonaccini è stato eletto con il 49,05% dei voti, lasciandosi alle spalle il collega della Lega, Alan Fabbri, con il 29,85% dei consensi e Giulia Gibertoni del movimento 5 stelle, che ha raggiunto il 13,30% delle preferenze.
In Calabria si festeggia la vittoria di Mario Oliverio, che ha battuto con il 61% di voti favorevoli gli avversari: Wanda Ferro (23%), Nico D’Ascola (8%) e il pentastellato Cono Cantelmi (4%).
Renzi da Vienna, commenta i risultati a colpi di tweet. Male affluenza, bene risultati: 2-0 netto. 4 regioni su 4 strappate alla destra in 9 mesi. Lega asfalta Forza Italia e Grillo. Pd sopra il 40%, scrive il premier nella notte, per poi aggiungere in mattinata: Vittoria netta, bravissimi Bonaccini e Oliverio. Massimo rispetto per chi vuole chiacchierare. Noi nel frattempo cambiamo lItalia. Infine, ha sottolineato: La non grande affluenza è un elemento che deve preoccupare ma che è secondario. Checchè se ne dica oggi non tutti hanno perso: chi ha contestato le riforme può valutare il suo risultato. Il mio interesse non è mettere le bandierine ma affrontare i problemi degli italiani. Negli ultimi 8 mesi abbiamo avuto 5 elezioni regionali e il Pd ha vinto 5 a zero. Oggi una persona normale dovrebbe esserne felice.
L’astensionismo ha fatto da protagonista in questa votazione. Affluenza mai così bassa dal dopoguerra, con una partecipazione pari al 37,67% in Emilia e al 44,07% al sud. Un duro colpo per il Pd che perde 769.336 voti.
Rimonta invece la Lega Nord, guadagnando 111.573 voti. Salvini twetta: Il pallone Renzi si sta sgonfiando. La Lega vola, la nostra Comunità cresce ovunque. Pochi amici fra i potenti, tanti amici fra la gente.
Male per il Movimento 5 stelle che perde 401.847 consensi. Lastensionismo non ha colpito il M5S- scrive Beppe Grillo sul suo blog -In Emilia Romagna ha vinto lastensionismo, il rigetto del cittadino per la politica. La puzza è troppa, in particolare quella piddina. Si può dire tranquillamente che con questo livello di astensionismo ha perso la democrazia.
Critica la situazione per Forza Italia che raggiunge appena l’8,36% dei voti in Emilia Romagna e il 12,41% in Calabria.
La poca affluenza alle urne è un dato allarmante, un segno evidente della mancanza di fiducia dei cittadini nei confronti dei governanti. Il segnale dellastensione non va sottovalutato- ha dichiarato il vice segretario democratico Lorenzo Guerini -Per noi la cosa importante è chiudere lanno come lo abbiamo iniziato. Con Renzi segretario abbiamo preso il 40,8% alle europee, strappato al centrodestra Sardegna, Abruzzo e Piemonte. Il Pd è reduce da un anno di successi elettorali inaspettati, se guardiamo al 2013. Parlare di una crisi del Pd significa fare qualche passo nellirrealtà.
Non si può essere soddisfatti di una partecipazione così bassa- ha invece commentato il neoeletto presidente Stefano Bonaccini -sapevamo che avremmo pagato sia linchiesta sia il fatto che un pezzo di Pd ha voluto mandare un segnale. Adesso bisogna aprire una nuova stagione, abbiamo cinque anni per dimostrare che faremo bene.
Oliverio: Adesso dobbiamo ricostruire e rimettere in piedi la Calabria, aprendo una fase nuova. E stato un risultato straordinario ed il consenso largo che i calabresi ci hanno tributato rappresenta un grande atto di fiducia. Siamo consapevoli della responsabilità che si carica su di noi. La situazione economica e sociale della Calabria è grave. La nostra regione è in ginocchio.