Savona. Guai a pensare che si possa fare del mondo del lavoro il terreno dello scontro. È un appello che ho fatto nei giorni scorsi e che rifarò affinché ci sia la capacità di non mettere gli uni contro gli altri.
Matteo Renzi coglie unoccasione gioiosa – linaugurazione della Piaggio Aerospace a Villanova dAlbenga – per tornare a testa bassa sul Jobs act e provare a riappacificare gli animi sul tema lavoro. Operazione alquanto complessa, come dimostrano le iniziali reazioni dei sindacati: Tutti unitariamente continueremo la mobilitazione fino allo sciopero, dice il segretario generale Cisl Fp, Giovanni Faverin. Affermazioni condivise anche dalle categorie del Pubblico impiego di Cgil e Uil, pronte allo stop da tenersi prima della ratifica della legge di stabilità in caso non ci siano risposte sul contratto per gli statali.
Ad aspettarlo fuori dalla fabbrica ci sono anche gli stessi lavoratori Piaggio, supportati da Movimento Cinque Stelle e Lega, che contestano lipotesi di esternalizzazione di alcuni di loro in seguito al trasferimento dello stabilimento da Finale Ligure a Villanova: Cè un nuovo stabilimento ma non cè una nuova fabbrica, dicono i volantini distribuiti allingresso.
Ma lottimismo di Renzi non demorde: Oggi si inaugura una fabbrica, è bellissimo, ma la fabbrica più grande che si inaugura oggi è il nostro desiderio di non accontentarci di fare le comparse, di essere ai margini del mondo, di non essere solo dei numerini. Noi rappresentiamo la storia di un Paese che ha scritto pagine meravigliose ma che è convinto che la pagina più bella debba ancora arrivare e ci saranno dei rischi da correre li correremo.
La storia di questo posto è una storia che risale a tanti anni fa, al 1890, al signor Piaggio. – ricorda Renzi – Nonostante le difficoltà, questa storia sta per ripartire. Qui dentro avete avuto sempre voglia di immaginare il futuro: in Italia viviamo con il freno a mano tirato, nonostante la crisi aumenta la propensione al risparmio. E illogico, apparentemente: ma quando cresce la paura, il futuro smette di essere unopportunità e comincia a diventare una minaccia, sottolinea Renzi.
Per il premier, dobbiamo smettere di pensare che il tempo che ci riguarda è il passato. È il futuro, il paese è pieno di esperienze di assoluta eccellenza che è in grado di togliersi di dosso la paura, la muffa, lidea che la rassegnazione la vinca. La storia si studia, certo, ma si deve scrivere.
Resta invece sullo sfondo la paventata rottura del patto col Nazareno. Il presidente del Consiglio giovedì parlando allassemblea dellAnci e scherzando sulle tasse che paga un Comune piuttosto che un altro riferendosi a due enti locali, non si è risparmiato una battuta sui rapporti con Silvio Berlusconi per le riforme, fatemela fare unapertura a Forza Italia, già cè il patto del Nazareno che scricchiola, altro che scricchiola…, ha detto scherzando.
Una battuta, ma anche una stoccata, considerato che a Berlusconi ha chiesto una risposta in tempi brevi sulla legge elettorale: non intende farsi trascinare nella palude parlamentare dalle divisioni interne al suo partito sul Jobs act, figurarsi da quelle interne a FI.E lo dimostra laccordo con i 5 Stelle per lelezione di Silvana Sciarra alla Consulta. Da sindaco, rivendica parlando alla platea dellAnci, ha imparato che di fronte alle difficoltà non si fa il coniglio, non si scappa o ci si chiude nel palazzo, ma ci si mette in gioco.
Da Forza Italia arrivano lerassicurazioni: Il Patto del Nazareno tiene, sicuramente. Come tutti gli accordi ha bisogno di approfondimenti e successivi assestamenti, dice Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia al Senato. Ma il ministro Boschi rincara: con Fi sulla legge elettorale siamo molto vicini ad un accordo, ma il Patto del Nazareno si è arrestato perché dentro Fi non si mettono daccordo tra di loro. Noi però non ci possiamo fermare.