Mondragone. Torna di scena larcheologia a Mondragone, a partire dalle 17.30 nel salone delle conferenze del Museo Civico Archeologico Biagio Greco , sabato 29 novembre, verranno presentati i risultati conclusivi degli scavi archeologici partiti nel 2011 a tuttoggi.
Dopo i saluti istituzionali del primo cittadino Giovanni Schiappa, di Valerio Bertolino, assessore ai Beni Culturali e dellass. alle Att. Cult., Smirne, spazio a dettagliati e qualificati approfondimenti con idocenti F. Sogliani, direttore della scuola di specializzazione di Matera; M. Piperno dellUniversità La Sapienza di Roma; Carlo Rescigno, della Scuola di specializzazione di Matera; G. Grasslgll, dellUniversità agli Studi di Perugia. Le ricerche hanno interessato la Rocca Montis Dragonis, con responsabile degli scavi B. Gargiulo e Roccia San Sebastiano con C. Collina; in qualità di direttore di restauro M. Musella.
A Francesco Nazzaro toccherà la veste di moderatore in un dibattito che vede coinvolta lintera città, alla luce di unevoluzione continua di Mondragone, dove è particolarmente attuale la problematica relativa alla conservazione dellantico e al contributo che la valorizzazione del patrimonio storico può dare allo sviluppo cittadino.
Naturalmente interverrà il Direttore del Museo Civico B. Greco, il Dott. Luigi Crimaco, al quale abbiamo chiesto di svelarci qualche segreto:
Cosa cambia con i risultati di questi nuovi scavi per Rocca Montis Dragonis e per Roccia San Sebastiano? Il sito la Rocca Montis Dragonisha dato informazioni preziose sul problema dell’incastellamento nel Medioevo, una particolare forma insediativa post antica, al centro del dibattito archeologico europeo di ambito medievale ormai da più di un trentennio. in particolarelo scavo del castello di Mondragone ha fornito dati sulle vicende storiche che interessarono questa parte dell’Italia meridionale costiera tra V e XII secolo, un range cronologico che racchiude una fase di transizione e di profonde trasformazioni tra l’età tardo romana e il Medioevo. La ricerca – peraltro interamente finanziata dall’Amministrazione Comunale di Mondragone -che la Direzione Scientifica delMuseo Civico B. Greco di Mondragone, in collaborazione con La Scuola di specializzazione in Archeologia di Matera e La Soprintendenza Archeologica,è finalizzata a comprendere con maggior grado di dettaglio il ruolo che la sempre più articolata compagine sociale ed etnica dell’età tardoantica emedievale ha avutonella trasformazione del paesaggio, segnato anche qui, come altrove dalla nascita di villaggi, torri di avvistamento, fortificazioni di insediamenti rurali e fino alla formazione del castellum nell’ambito dei centri urbani. Per quanto riguarda il sito preistorico digrotta Roccia San Sebastiano, le novità sono così importanti ed entusiasmanti, ma preferisco che sial’amico e collega Marcello Piperno e il dott. Carmine Collina a raccontarle sabato prossimo.
A che punto sono i lavori? I lavori, finanziati dall’Amministrazione Comunale di Mondragone e fortemente voluti dal Sindaco Giovanni Schiappa, sono giunti ormai al loro quattordicesimo anno consecutivo e si svolgono, con varie fasilavorative che prevedono scavo, restauro, catalogazione, esposizione e pubblicazione dei risultati,dal mese di settembre al mese di dicembre di ogni anno.
Sono previste nuove campagne di scavo? Per quanto ci riguarda noi speriamo di non doverci mai fermare, anche perché il sito occupato dalla Rocca di Mondragone, così come quellodella Grotta di Roccia san Sebastiano, sonovasti è forse non basta un intera vita per poterli esplorare e restaurare nella lorointerezza.