Movimento Civico: “Lusini si faccia da parte per il bene del paese”

di Redazione

 Teverola. Le notizie di stampa apparse in questi giorni minano gravemente l’immagine e la dignità di Teverola. La nostra città non lo merita.

Ancora una volta Teverola è menzionata, con riferimento, da un lato, a informative della Direzione distrettuale antimafia e alle dichiarazioni di alcuni pentiti della criminalità organizzata, nel contesto di una panoramica su collusioni di amministratori di vari Comuni del nostro territorio con la camorra, nello specifico sostenendo che “il sindaco Biagio Lusini, dopo le tante inchieste della Corte dei Conti e il rinvio a giudizio per aver fatto atti falsi nell’ufficio elettorale”, si legge sulla cronaca giornalistica, “anche per lui è arrivata in udienza la nomination di Iovine. Antonio Iovine parla del coinvolgimento del sindaco di Teverola, Biagio Lusini, in imprese considerate dagli inquirenti ‘vicine’ alla camorra”.
Dall’altro lato, e come e non bastasse, Teverola è menzionata con riferimento alla cattiva azione amministrativa, censurata, si apprende, da una prima condanna del sindaco irrogata dalla Corte dei Conti, per danno erariale subito dal nostro Comune ad opera del suo primo cittadino.
I sospetti degli inquirenti nell’inchiesta penale sono, ovviamente, di una gravità assoluta che non fa onore ai cittadini di Teverola, il cui tessuto sociale e civico non è permeato né di valori criminali né è connotato da propensione alla criminalità organizzata.
Se le notizie di stampa fossero fondate e trovassero riscontro, ci troveremmo di fronte a una situazione di eccezionale gravità per la natura delle attività e dei comportamenti a cui si fa riferimento e che rappresentano la negazione delle regole di uno stato di diritto e una gravissima distorsione delle vicende politico-amministrative e istituzionali cittadine. I consiglieri di opposizione da diversi anni hanno richiesto con vigore che l’attività amministrativa del Comune fosse assolutamente trasparente e ineccepibile.
Non sono mancate segnalazioni, esposti e denunce intorno a questioni, problematiche e decisioni che apparivano orientate in senso contrario rispetto ai principi di legalità e di trasparenza, con l’unico spirito della difesa dei valori civici e in ausilio all’opera complessa e delicata svolta dalla Magistratura che non ha mancato di aprire fascicoli e di spiccare avvisi di garanzia.
In questo contesto, rispetto al quale l’auspicio è che si possa avere un quadro di maggior chiarezza se non di certezza nel più breve tempo che quella complessità e delicatezza di indagini consentirà, il sindaco in carica si appresta a candidarsi nuovamente alle prossime elezioni comunali di Teverola.
Sia chiaro, non ci interessa la “via giudiziaria” come metodo di lotta politica, men che meno elettorale, ma è incredibile e stupefacente che gli elettori di Teverola debbano trovarsi di fronte a un’“offerta politica” eventualmente presentata da chi, secondo gli inquirenti, per quel che viene riferito, sarebbe coinvolto “in imprese considerate dagli inquirenti ‘vicine alla camorra”.
Senza voler tranciare e anticipare giudizi o condanne che spettano all’ambito giudiziario, in assenza dei quali vale il principio costituzionale di innocenza, tuttavia, sul piano politico rivendichiamo l’inaccettabilità dei comportamenti amministrativi adottati nel corso degli anni dal sindaco Lusini e delle decisioni che l’opposizione ha osteggiato in ogni modo e il peso enorme che i cittadini che dissentono dalla sua condotta devono sopportare, aggiungendosi al fardello delle scelte amministrative, comunque imposte dal sindaco e dalla sua maggioranza, quello delle ipotesi di reati sui quali lavora la magistratura inquirente.
Peraltro, la sola condanna della corte dei conti dovrebbe indurre il sindaco in carica a fare non uno ma dieci, cento, mille passi indietro, sin da subito, perché non si può essere artefici di un danno all’ente che si amministra dalla posizione più alta in grado. Questo il buon senso, il senso di responsabilità, quello civico e il rispetto per l’Istituzione e per i cittadini richiederebbe.
Se, poi, dovesse essere accertato che le ipotesi di reato rappresentano solo fango mediatico e che i giudici contabili avrebbero … “dato i numeri”, c’è sempre tempo per essere politicamente “riabilitati” con tutti gli onori.
Certo, i fatti in corso di giudizio, come quelli, per esempio, relativi alla vicenda avviatasi, in occasione delle precedenti elezioni comunali, con la richiesta del sindaco Lusini della scheda elettorale, avendo però lui la residenza a Casamicciola, sono di rilevante gravità se il giudizio pendente li qualificherà come illegali. Rispetto a questa situazione, non possiamo tacere un’amara constatazione.
Registriamo, infatti, l’“acquietamento” di alcuni spiriti, anche di quelli più intransigenti, tutti giovani, che, a dispetto delle loro stesse battaglie e prese di posizioni contro metodi e modi di fare politica ripudiati con veemenza e rimproverati anche agli attuali amministratori comunali, hanno finito per assumere un atteggiamento pilatesco o addirittura posizioni di aperto sostegno di quella stessa politica e di quegli stessi politici un giorno denigrati.
Ma chi dimentica la storia è condannato a ripeterne gli errori ed è questo il rischio altissimo che queste giovani e ondivaghe anime belle oggi corrono, come le notizie che qui commentiamo rendono probabilissimo.
Duole e sgomenta che giovani professionisti, con trascorsi nel ruolo del “nuovo che avanza”, in associazioni o movimenti, in realtà si appresterebbero alla diretta rappresentanza, con preannunciate candidature alle prossime comunali, della garanzia di continuità di una politica e di un’accolita di politici che da vent’anni decide, male, le sorti del nostro Comune e che oggi, nostro malgrado, occupa pure, indecorosamente, le pagine dei giornali. In conclusione, siamo convinti che ci siano tutte le premesse e le condizioni, sul piano politico, per chiedere al sindaco Biagio Lusini, che da lunghi anni ha contribuito all’imbarbarimento di Teverola, con metodi autoritari e personalistici che hanno degradato sempre di più il livello della lotta politica, snaturandone funzioni e obiettivi, non più volti alla risoluzione dei problemi ma alla selezione degli amici e “obbedienti”, di volersi di consentire, facendosi da parte, l’avvio, anche a Teverola, di un’esperienza politico-amministrativa nuova e necessaria, tanto più considerando il momento di grande criticità per l’istituzione comunale che la più generale crisi del Paese rende maggiormente problematica. Riteniamo, infatti che l’attuale sindaco abbia una grande responsabilità per lo stato di acuta sofferenza di Teverola.
A tutte le forze politiche, alle associazioni e ai cittadini che hanno a cuore il bene di Teverola diciamo che, finalmente, è giunto il momento nel quale tutti devono assumersi le proprie responsabilità, rendendosi disponibili a far parte di un tavolo unico di confronto e di strategia nel quale ogni identità potrà apportare il proprio contributo.
Il direttivo del “Movimento Civico Teverola”
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