Aversa. La puntualizzazione del sindaco apparsa sui giornali di ieri sulla questione della rata unica Tarsu 2013, con la quale mi ha trasformato anche nellInnominato aversano, è un esempio classico di come si fa politica ad Aversa negli ultimi mesi.
Gino della Valle, consigliere comunale di opposizione, risponde al primo cittadino che, senza nominarlo, aveva riscontrato precedenti dichiarazioni dello stesso Della Valle in merito al pagamento della Tarsu. Intervenire sugli argomenti solo quando si crede di aver ragione continua lex An non è, a mio avviso, un comportamento istituzionalmente giusto ne è corretto rispondere a domande e rilievi fatti in Consiglio comunale qualche giorno dopo a mezzo stampa. Per la verità mi aspetterei anche altre risposte su problemi ben più seri sollevati in questi mesi. Ma siamo ormai abituati ai silenzi assordanti e nella migliore delle ipotesi a risposte non pertinenti da parte di questa amministrazione.
Dopo questo preambolo, della Valle va a fondo sul tema specifico e afferma: E un fatto innegabile che questanno per la prima volta i cittadini aversani che non hanno pagato al primo avviso, abbiamo avuto recapitato una cartella Tarsu che non prevedeva un pagamento a rate. Invece di fare chiarezza mi sembra che il sindaco ha contribuito a confondere ancor di più la questione. Assodato questo fatto ho chiesto di conoscere, credo nella sede opportuna (Consiglio Comunale) e con i modi dovuti, i motivi di una tale decisione esplicitando quelle che sono le mie idee sulla questione. Feci rilevare anche che il questo modo si è creato un ingorgo di tributi comunali che metterà in difficoltà molte famiglie aversane. Infatti chi non ha avuto la possibilità di pagare la Tarsu a dicembre a febbraio e ad aprile ora avrà lincombenza di pagarla tutta in una volta. In più tra pochi giorni avrà il canone idrico recapitato a casa ed a febbraio prossimo la nuova Tarsu. Senza parlare degli altri balzelli che in questo periodo ci assillano.
Quale la soluzione secondo lex assessore aversano? Senza tema di smentita credo di poter affermare che si poteva e si doveva dettare unaltra linea. Il sindaco ha fatto una scelta e lufficio ha inviato la cartella con un unico pagamento. A mio avviso per non strangolare le famiglie si poteva prevedere un pagamento in due rate della Tarsu e comunque non inviarla insieme al canone idrico. Il periodo di crisi economica che stanno attraversando tutte le famiglie è grave. Il sindaco, anche se non vuole rispondere allinnominato in Consiglio comunale, dovrebbe ponderare bene queste scelte.