Caserta. Mentre i medici sono a consulto lammalato muore. E questa la fine che stanno facendo i pirotecnici casertani. Non basta la crisi che ha investito tutti i settori, tra cui quelli ludici, considerati non strettamente indispensabili.
Non bastano i rischi intrinseci connessi con lattività pirotecnica. Ora i fuochisti si trovano a lottare anche contro certe Istituzioni che, perseguendo pervicacemente una politica attendista, sembra vogliano distruggere lintera categoria, ritenendo che i fuochi, legalmente riconosciuti e certificati, costituiscano pericolo per la pubblica e privata incolumità nonché per lambiente.
E un grido di dolore, infatti, quello che si alza dalle varie aziende casertane ancora in attesa di una risposta delle autorità preposte. A rimetterci, di conseguenza, sono anche i dipendenti delle aziende che si ritrovano senza né lavoro né stipendio e con mogli e figli a casa a cui non poter garantire sostentamento. Ciò accade sia in Terra di Lavoro che in altre province campane.
Perché tutta questa fermezza ed ostinazione in terra casertana verso la nostra attività?, si chiedono dallApc (Associazione pirotecnica campana). Una situazione che, tra laltro, avviene proprio nel periodo di festività natalizie, quello da sempre più fiorente per i pirotecnici, che garantisce lavoro alle aziende e divertimento alla popolazione.
Lassismo e paura ingiustificati rischiano di far scomparire il settore sottolineano dallApc e con esso un patrimonio di abilità e di fantasia accumulati da generazioni di maestri artigiani pirotecnici. Non sono certamente i fuochi dartificio legalmente riconosciuti e certificati, secondo le direttive dellUnione Europea recepite regolarmente in Italia, a costituire pericolo per la pubblica e privata incolumità e per lambiente. Dovremmo preoccuparci degli ordigni abusivi e non di quelli regolarmente riconosciuti.
Delfina Giuliano