Appalto in cambio di due assunzioni, concessi domiciliari al sindaco Tari

di Redazione

Roccamonfina. La decisione è arrivata nella tarda serata di lunedì 15: il Riesame ha concesso gli arresti domiciliari a Letizia Tari, sindaco (ora sospeso) di Roccamonfina, arrestata il 2 dicembre scorso sugli sviluppi di una inchiesta sull’aggiudicazione di gare d’appalto per i rifiuti nella sua cittadina.

Al centro delle indagini ci sono i rapporti tra l’ex amministratrice e le società che fanno capo all’imprenditore di Marcianise Angelo Grillo, il personaggio su cui ruotano una serie di inchieste della Dda partenopea, attualmente al 41bis e sul quale fondano i fascicoli sulla “Sanitopoli” casertana sfociata all’alba del 7 novembre del 2013 in una serie di arresti eccellenti.

La decisione di porre la Tari ai domiciliari è stata adottata dalla dodicesima sezione del tribunale della Libertà di Napoli e comunicata al difensore dell’ex sindaca, Gabriele Gallo, che ieri sera ha accompagnato la sua assistita nell’abitazione di Roccamonfina dalla quale però non potrà muoversi. I giudici hanno escluso l’aggravante dell’agevolazione mafiosa, che rendeva più forti i capi d’imputazione iniziali.

Letizia Tari è accusata di corruzione: in cambio dell’appalto per la rimozione dei rifiuti a Roccamonfina avrebbe chiesto l’assunzione di due persone vicine, un uomo ed una donna. Avrebbe anche ottenuto dall’imprenditore Grillo, stando ai magistrati, un sostegno di 1000 euro per le attività della Pro Loco di Roccamonfina. La gara era stata aggiudicata per un importo superiore a quelle che le avevano precedute.

 

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