Svezia: il governo convoca elezioni anticipate, non succedeva da 56 anni

di Stefania Arpaia

 Stoccolma. La reputazione di Paese constabilità politica ed economica inizia a venir meno in Svezia, a causa della convocazione delle elezioni anticipate, che vedrà i cittadini nuovamente alle urne il prossimo 22 marzo.

Le elezioni di settembre avevano visto vincitore il governo del premier Stefan Lofven che, dopo soli tre mesi, chiude i battenti per non essere riuscito a superare la prova della legge di bilancio. Nessun compromesso con i partiti di centrodestra e gli ex neonazi Democratici svedesi che hanno bocciato la proposta di Lofven. Il premier, appoggiato da Verdi e socialdemocratici, è stato costretto a indire le elezioni anticipate.

Temuta dai cittadini, l’ipotesi del ritorno al voto aleggiava nell’aria già da tempo. I democratici, occupando 49 seggi e unendo i propri voti con quelli del centrodestra sono riusciti a bocciare la proposta finanziaria del centrosinistra. La legge di bilancio ha ottenuto 182 voti contrari e 152 favorevoli.

Il partito di estrema destra aveva minacciato di rendere la Svezia ingovernabile se il Paese, da sempre favorevole all’accoglienza, non avesse imposto politiche migratorie più restrittive, come la Danimarca.

“Non prenderò l’iniziativa di nuovi negoziati- ha dichiarato Lofven in conferenza stampa, mostrandosi pronto ad affrontare una lunga campagna elettorale -Abbiamo formato un governo, abbiamo un budget: con quello ci presenteremo alle elezioni”.

Il centrodestra dovrà a sua volta scegliere un candidato primo ministro, come pure i Democratici svedesi, vista l’assenza per malattia di Jimmie Akesson. In Svezia, non venivano convocate elezioni anticipate dal 1958.

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