Napoli si mobilita contro i botti: nasce in città il comitato contro i fuochi d’artificio illegali, che promette di costituirsi “parte civile in ogni processo contro chi fa sparare ai bambini o usa botti illegali”.
Tra i promotori anche Gino Sorbillo, che ha presentato per l’occasione una pizza fritta con una mano menomata da un botto. Con lui Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli della Radiazza di Radio Marte, i consiglieri comunali Verdi Carmine Attanasio e Teresa Ginetta Caiazzo, gli imprenditori Mario Schiano (Edenlandia, biciclette), Antonio e Arturo Sergio (Gambrinus), Massimiliano Rosati, Mimmo Filosa (Unipan), e gli animalisti guidati da Patrizia Cipullo.
Gli slogan sono tanti, e significativi: “Questo capodanno mettiamoci la faccia, non spariamo botti ma abbelliamo e miglioriamo la nostra città”; “Chi spara è un fesso”; “Chi spara non ama i bambini”; “Chi spara non è napoletano”; “Chi spara non ama gli animali”. In particolare il problema degli animali è particolarmente sentito: sono numerosissimi i cani, gatti ed uccelli che ogni 31 notte muoiono dallo spavento per i festeggiamenti.
L’iniziativa inoltre prevede una serie di premi per chi invece di sparare botti investirà le proprie risorse per abbellire la città, aiutare i bisognosi o adottare randagi: in palio una bicicletta Schiano, dei biglietti per le partite del Napoli, cinque torte realizzate dal Gambrinus, venti buoni per due per mangiare la pizza da Sorbillo ai Tribunali, dieci dolci salati realizzati dall’Unipan.
“La nostra è una guerra totale ai botti, possono partecipare tutti i campani – spiega Borrelli – Chi invece di sparare impegnerà i soldi previsti per i botti all’abbellimento delle città, ad esempio curando in maniera particolare il proprio balcone o pulendo volontariamente un luogo pubblico, o anche aiutando chi si trova in difficoltà economica o adottando un randagio, e ci invierà tramite una mail a italianotizie5@gmail.com, parteciperà alla selezione di oltre 40 premi”.