A parti invertite rispetto a qualche anno fa, certo, ma non senza spettacolo. La grande (la Roma) contro l’aspirante grande (l’Inter) in un match che ha certamente dimostrato alla squadra di Garcia …
… di poter lottare fino alla fine per lo Scudetto e a Mancini che, in fin dei conti, con qualche accorgimento e un po’ di attenzione in più, l’Inter è viva e con margini di miglioramento. L’Olimpico è stato teatro di una sfida divertente, ricca di gol, agonismo e qualche spunto tecnico interessante.
E’ stata la Roma a fare la partita con il piglio della grande squadra e la voglia di andare ad attaccare l’avversario nella sua metà campo per non concedere spazio alle spalle dei centrocampisti nonostante Mancini abbia optato per un una linea mediana robusta (Medel, M’Vila, Kuzmanovic e Guarin) rinunciando inizialmente all’estro di Kovacic, regalando una possibilità dall’inizio all’ex Osvaldo insieme a Palacio.
La Roma l’ha fatta da padrona per tutta la seconda parte del primo tempo sfruttando la velocità di Gervinho tornato al gol dopo nove partite tra campionato e Champions in cui non era più riuscito a centrare la porta. Un gol valido e un altro (giustamente) annullato prima della beffa segnata da Ranocchia abile a svettare più in alto di tutti sugli sviluppi di un calacio d’angolo. Squadre al riposo sull’1-1.
La ripresa non ha tradito le aspettative, Roma e Inter in campo pronte a giocarsi la partita a viso aperto, propositive anche con i difensori esterni: gol di Holebas dopo una cavalcata conclusa con un sinistro imparabile per Handanovic. L’Inter colpita nell’orgoglio e capace di reagire con Osvaldo, tiro letalmente deviato e qualche piccolo gesto polemico nei confronti dei vecchi tifosi.
Nemmeno 1′ dopo Pjanic ha risistemato le cose per i suoi al termine di un’azione contestata dall’Inter e da Mancini (allontanato nell’occasione) per un presunto fallo su Guarin. Dopo il gol del bosniaco l’Inter è andata man mano scemando in intensità e qualità del gioco e la Roma ha recuperato il predominio del campo controllando abbastanza agevolmente il match, prima della definitiva magia, ancora di Pjanic, che su calcio di punizione ha blindato la vittoria fissando il risultato sul 4-2. Il successo permette alla squadra di Garcia di tenere la Juve nel mirino. Per l’Inter il terzo posto si allontana a causa di un risultato negativo ma la prestazione non è tutta da buttare.