Giacarta – Si teme che sia affondato l’aereo dell’Air Asia, scomparso la scorsa domenica, con a bordo 162 passeggeri.
Sono le autorità indonesiane a riferirlo: “Tenendo conto delle informazioni in nostro possesso l’ipotesi preliminare è che l’aereo si trovi in fondo al mare”, ha dichiarato il capo dell’Agenzia nazionale indonesiana di ricerca e soccorso, Bambang Soelistyo.
Il veivolo stava sorvolando il Mar di Giava, con a bordo 155 indonesiani, tre sudcoreani, un britannico, un malese e un cittadino di Singapore e 16 bambini, tra cui un neonato, prima di scomparire nel nulla. Sembrerebbe che poco prima che i radar perdessero le tracce del mezzo volante, il comandante avesse chiesto l’autorizzazione per poter cambiare la rotta e salire di quota a causa del maltempo.
Confermato da Earth Network, società che monitora le condizioni metereologiche, che “nei pressi della rotta” del veivolo si sarebbero verificati una serie di fulmini. Il boeing QZ8501 partito da Surabaya, in Indonesia, era diretto a Singapore.
Immediato l’avvio delle ricerche del mezzo che, da 4 settori di mare si sono estese a sette. Messi a disposizione dalle autorità di Jakarta 5 aerei, 14 navi, decine di barche e due elicotteri, che per il momento avrebbero rinvenuto in acqua del materiale che sembrerebbe non appartenere all’aereo.
Aiuto per le ricerche del mezzo disperso è stato offerto anche da Cina, Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna.
Si tratterebbe del terzo aereo scomparso dopo la sparizione del boeing della Malaysia Airlines dello scorso 8 marzo, con a bordo 239 persone, e dell’aereo MH17 dello scorso 17 luglio, presumibilmente abbattuto da un missile.
Sarebbe stato il ritrovamento di 40 cadaveri, recuperati dalla nave da guerra “Bung Tomo”, a confermare l’ipotesi che il veivolo sia affondato. I resti dell’Airbus sono stati individuati a 160 chilometri a sudovest di Pangkalan, al largo dell’isola del Borneo, dove un aereo dell’aviazione militare indonesiana avrebbe individuato “un’ombra” a forma di aereo, adagiata sul fondo del mare.
“Sono assolutamente devastato, è un momento molto difficile per tutti noi- ha affermato in una nota l’amministratore delegato di Air Asia, Tony Fernandes -Siamo in attesa di ulteriori sviluppi sulle operazioni di ricerca e di soccorso, ma la nostra priorità adesso è il benessere dei familiari, che verranno assistiti anche tramite un call center di emergenza”, si legge ancora nella nota.
Con il passare delle ore i resti bianchi e rossi del relitto stanno salendo a galla nel mare di Giava, insieme a seggiolini, bagagli, un portellone e uno scivolo d’emergenza. Le probabilità di trovare dei superstiti sono poche.