Roma. Uno dei più famosi siti di recensioni, TripAdvisor, è chiamato a pagare una multa di 500mila euro per aver violato gli articoli 20, 21 e 22 del Codice del consumo.
La condanna viene dall’autorità Antitrust, guidata da Giovanni Pitruzzella, che ha messo in relazione le recensioni offerte con le effettive pratiche commerciali promosse dal sito. In base alla verifica svolta, avviata in seguito alle denunce di Federalberghi e dell’Unione nazionale consumatori, l’autorità Antitrust ha stabilito che TripAdvisor avrebbe “indotto in errore una vasta platea di consumatori in ordine alla natura e alle caratteristiche principali del prodotto, alterandone il comportamento economico”.
Accertata nell’indagine la non correttezza delle pratiche commerciali, contestate a partire dal settembre 2011, mentre al contrario il sito “enfatizza il carattere autentico e genuino delle recensioni, inducendo così i consumatori a ritenere che le informazioni siano sempre attendibili, espressione di reali esperienze turistiche”. Nella nota diffusa si sottolinea “la diffusione di informazioni ingannevoli”.
Una multa salata per la società americana, che opera in 44 Paesi, presentando oltre 170 milioni di recensioni e un’utenza pari a 280 milioni di visitatori al mese. Entro 90 giorni dovrà essere comunicata la decisione del sito di attuare modifiche per evitare la continuità di diffusione di informazioni sbagliate.
Positivo il commento del direttore di Federalberghi, Alessandro Nucara, che ha dichiarato: “Una persona che desidera informarsi, quando consulta un sito che afferma di pubblicare le opinioni di altre persone, deve avere il diritto di conoscere le vere opinioni di vere persone che raccontano una vera esperienza. Allo stesso modo, il soggetto al quale si riferisce un determinato commento pubblicato in rete ha diritto ad essere tutelato contro ogni forma di diffamazione, di concorrenza sleale e di pressione indebita”.
“Non è la prima volta che Tripadvisor viene richiamato all’ordine dalle autorità che sorvegliano il funzionamento del mercato- ha aggiunto -Nel febbraio 2012, l’Autorità britannica per la pubblicità ha imposto a TA di eliminare dalla descrizione del proprio servizio le espressioni volte a far ritenere che tutte le recensioni pubblicate sul sito sono rilasciate da veri viaggiatori, sono oneste, reali ed attendibili. A ottobre 2011, il Tribunale di Parigi aveva condannato Expedia, TripAdvisor ed Hotels.com a pagare una multa da 430mila Euro per aver messo in atto pratiche sleali e ingannevoli. L’azione di Federalberghi proseguirà, in Italia ed a Bruxelles, con l’obiettivo di porre ulteriori argini alle recensioni fasulle e di modificare la normativa che consente ai furbetti dell’anonimato di ledere i diritti altrui godendo di una sostanziale impunità”.
TripAdvisor replica: “Stiamo rivedendo il provvedimento dell’Antitrust, ma da un esame preliminare della decisione riteniamo che non sia ragionevole, siamo fortemente in disaccordo con il suo contenuto e faremo appello. Crediamo fermamente che TripAdvisor rappresenti una forza positiva, sia per i consumatori sia per l’industria dell’ospitalità. Combattiamo le frodi con forza e abbiamo molta fiducia nei nostri sistemi e processi . Da un primo esame riteniamo che le conclusioni dell’Antitrust siano ingiustificate e non in linea con la realtà commerciale e non solo quella di societa’ che si occupano di “contenuti generati dagli utenti” ma di qualunque societa’ in qualunque settore”.