Napoli. Sequestri di beni, per un valore di tre milioni di euro, nei confronti di 24 falsi invalidi. L’operazione, dalle prime ore di stamattina, è dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica.
I sequestri sono stati disposti dal Gip del Tribunale di Napoli nei confronti di 24 falsi invalidi, per truffe aggravate commesse ai danni dell’Inps ai fini dell’indebita percezione di benefici economici connessi all’invalidità civile, per un ammontare complessivo di circa euro 3 milioni di euro.
Tra i falsi invalidi finiti nella rete della Guardia di Finanza di Napoli – che oggi ha sequestrato a 24 truffatori beni per circa tre milioni di euro – c’era anche chi faceva il mestiere più vecchio del mondo, pubblicizzandosi, con delle foto, su un sito web per incontri amorosi: la donna risultava invalida al 100%, percepiva mensilmente un’indennità per gravi patologie cardiache, respiratorie e perchè affetta da un’importante sindrome fobica e ossessiva, ciononostante faceva la ‘lucciola’.
Nel corso delle indagini, i finanzieri, – coordinanti dal procuratore aggiunto di Napoli D’Avino e dai pm Novelli, Ferrigno e Frongillo – hanno fatto luce anche sul caso di un uomo che lavorava in una ferramenta malgrado percepisse una pensione di inabilità al lavoro al 100% perchè affetto da gravissime patologie cardiache e respiratorie.
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Nel video diffuso dalla Guardia di Finanza, viene ritratto mentre trasporta materiale pesante dal negozio al marciapiede, a dispetto delle sue gravi malattie. Uno dei falsi invalidi è risultato affetto, sempre sulla carta, da patologie cardiache, respiratorie e, soprattutto, da gravi deficienze uditive e visive: nel video viene ripreso dagli uomini delle fiamme gialle mentre guida con destrezza uno scooter, in uno dei stretti vicoli della città.
I falsi invalidi scoperti nel corso delle indagini sono tutti residenti nella prima municipalità della città, nei quartieri Chiaia, San Ferdinando e Posillipo. In merito alle presunte pratiche, istruite dall’Asl Napoli 1 Centro e dalla prima Municipalità, è emerso che nessuno dei 24 indagati ha presentato domanda di riconoscimento dello stato di invalidità e nessuno è stato sottoposto a visita dalla competente Commissione Invalidi Civili.
In sostanza, tutte le pensioni che i falsi invalidi hanno percepito per dieci anni, dal 2004 ad oggi, sono state concesse sulla base di falsa documentazione e senza nessun controllo. Per quasi tutti l’invalidità è stata riconosciuta con un punteggio superiore al 74%. In molti casi sono state riconosciute anche diverse annualità arretrate.