Roma. O cambiamo direzione allEuropa o rischiamo di essere perduti noi e di perdere lEuropa. È quanto detto dal premier, Matteo Renzi, che, parlando alla Camera, ha illustrato i temi al vaglio del Consiglio europeo, tra giovedì e venerdì.
In unaula quasi vuota, con solo un centinaio di ministri, non potevano mancare i fedelissimi: i ministri dellInternoAngelino Alfano, delle Riforme,Maria Elena Boschi, e del Lavoro, Giuliano Poletti.
Quella descritta da Renzi sembra essere unEuropa al bivio, senza opportunità di scelta. Da un lato cè chi ritiene si sia fatto molto, dallaltro niente. Ma tutti siamo convinti che ci sono degli elementi innovativi, lEuropa ha fatto una scelta politica forse non sufficiente, dipenderà da Juncker se sarà percorsa fino in fondo, commenta Renzi, aggiungendo che la politica deve fare il suo mestiere e non lasciare lEuropa ai tecnocrati.
Eppure dice ancora il presidente del Consiglio – possiamo a mio giudizio vivere la fase che si è aperta con il rinnovo delle elezioni e il semestre italiano europeo, rilancia il premier. Quello di giovedì prossimo sarà lultimo consiglio Ue del 2014, lultimo del semestre italiano ed è il primo consiglio europeo di Tusk e di Juncker. Siamo in una fase di passaggio straordinariamente delicata e sensibile: lEuropa è al bivio. LEuropa deve recuperare la politica estera come capacità di avere una propria identità e una politica di investimenti nuova, smettendola di essere più attenti a chi ha lo zero virgola, a chi ha fatto i compiti a casa o più attenti allausterity che alla salute dei propri figli, incalza ancora il Presidente.
Renzi prosegue asserendo che la sfida più importante che deve giocare lEuropa è che la commissione torni a fare politica perché in tempi recenti questo non è accaduto per cui serve uno sforzo per recuperare credibilità e come sistema paese incidere su unEuropa dove non si fanno parametri, misurano le percentuali, ma ci si rifà agli ideali di Einaudi del 47.
Abbattiamo i muri e costruiamo i ponti. Il compito dellItalia è costruire i ponti e tornare a credere che si possa realizzare qualcosa per il nostro paese, senza essere tifosi contro lItalia, dice. Per lItalia, il premier ritiene sia infatti doveroso giocare carte in più per il futuro e riporta un commento del ministro della Cultura italiano che ha notato come nei dieci punti di Juncker non ricorre la parola cultura. Non si tratta solo dei musei e delle risorse di cui disponiamo, ma la cultura è un senso di identità, chiosa Renzi.
Nel suo intervento, il capo del governo ha fatto anche un passaggio sulle Olimpiadi 2024, mettendo a tacere la vena pessimistica che aleggia a causa della corruzione tutta made in Italy: Io rispondo che chi ruba va in galera e bisogna avere il coraggio di alzare le pene e insistere in unidea di un paese per recuperare propria identità. Le Olimpiadi in Italia sono un progetto che deve essere tenace e di alta qualità.
Poi Renzi conclude parlando della sua visita lampo in Turchia: Sono andato in un luogo simbolico, nel terzo ponte del bosforo, che stanno costruendo rapidamente. E un ponte che lega lEuropa allAsia ed è realizzato dalla Turchia che si avvale dellingegneria Made in Italy. Ora secondo Renzi serve uno sforzo per recuperare credibilità.
Un appello anche al Movimento 5 Stelle: Abbiamo bisogno anche di voi, ne ha bisogno questo Parlamento che non può vedere costantemente buttata via una forza politica importante che ha preso milioni di voti, in una discussione interna e sterile con cui continuerete a perdere deputati e senatori.