De Magistris: “Caso De Luca diverso dal mio, ma la Severino va cambiata”

di Redazione

Napoli – Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, difende il collega di Salerno, Vincenzo De Luca, colpito dalla condanna, in primo grado, per abuso di ufficio a un anno di carcere e un anno di interdizione dai pubblici uffici, con pena sospesa. Per il primo cittadino partenopeo la vicenda che lo vide protagonista nei mesi scorsi è diversa da quella di De Luca ma “la legge Severino va cambiata”.

Il dispositivo della sentenza dovrebbe arrivare nelle prossime ore alla prefettura di Salerno e per De Luca potrebbe scattare la “Legge Severino” e quindi la sospensione da sindaco. La palla è ora nelle mani del viceprefetto vicario Giovanni Cirillo, visto che dalla settimana scorsa la poltrona di prefetto è vacante a causa del trasferimento di Gerarda Maria Pantalone alla prefettura di Napoli.

Qualora si arrivasse alla sospensione del primo cittadino, De Luca – come già De Magistris a Napoli – potrebbe ricorrere al Tar, chiedere la sospensione della sospensione e tornare a governare la città, continuando anche la sua corsa per le primarie del Pd in Campania.

Quanto accaduto con De Magistris ha infatti creato un precedente normativo, scatenando politici e legislatori sulla necessità di modificare il testo della “Legge Severino”.

De Luca ieri ha chiarito la sua posizione con un tweet – “Io non ho nessuna intenzione di mollare: da oggi comincia una grande battaglia di civiltà. #SiamoTuttiProjectManager” – e con un comunicato: “Apprendo di una mia condanna per abuso di ufficio. L’accusa – ha spiegato – verteva sulla nomina del ‘project manager’ da parte mia, in qualità di commissario di governo per un termovalorizzatore nel 2008. Tale nomina, come risulta dagli atti processuali, mi fu richiesta dal Rup (responsabile unico del procedimento). L’accusa ha sostenuto, come risulta dagli atti, che bisognava nominare un ‘coordinatore’ e non un ‘project manager’, in quanto quest’ultima figura non è in uso nella pubblica amministrazione”.

“In sintesi – ha sottolineato – le due figure sono equivalenti, il compenso spettante è uguale, e viene deciso dal Rup. Si tratta, nel caso specifico, di ottomila euro netti, percepiti – come documentato – per 18 mesi di intenso e qualificato lavoro del project manager”.

Poi l’appello ai democrat: “Mi auguro che questa vicenda sia assunta sul piano nazionale, in primo luogo dal PD, come l’occasione per una grande battaglia a difesa delle persone perbene, degli amministratori che dedicano una vita al bene pubblico, e sono costretti a vivere un calvario”.

Infine, dichiara De Luca, “in queste condizioni, ben presto non ci sarà più nessuna persona perbene disponibile ad assumere responsabilità pubbliche. Avremo soltanto o delinquenti o ignavi. Verificheremo le iniziative da sviluppare nei prossimi giorni. Si prospetta, credo, una ripetizione della vicenda del sindaco di Napoli. Intanto, rivolgo un saluto ed un grande abbraccio a quanti hanno guardato e guardano a me come ad una speranza di rinnovamento della politica e di salvezza della Campania”.

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