Villa Literno – In questi giorni il Comune di Villa Literno sta ultimando le notifiche ai cittadini delle cartelle “pazze” per i canoni idrici (acqua potabile), quindi alla Tari, alla Tasi ed all’Imu, si aggiunge anche la richiesta di pagamento per un servizio mai offerto.
Il Comune obbliga a pagare il consumo dell’acqua per gli anni 2005, 2006, 2009.Poi arriveranno anche le bollette per gli anni 2007,2008,2010, 2011, 2012, 2013, 2014.
“Ad oggi il Comune non fornisce acqua potabile ai cittadini liternesi, ma gli chiede i soldi”, commenta il consigliere di Fratelli d’Italia Salvatore Riccardi, che sottolinea: “È un atto ingiusto e privo di ogni fondamento giuridico ed amministrativo, lo sanno bene che stanno compiendo un atto scellerato, e stanno provocando un ulteriore danno erariale, il paradosso è che le cartelle sono state inviate senza un minimo di logica, inviate semplicemente a tutti, anche a chi nel 2005, 2006 e 2009 non abitava nell’attuale abitazione o addirittura a chi abita in uno stabile in quegli anni non esisteva proprio”.
“Il tutto – continua Riccardi – è supportato da un parere di un avvocato che dice (in sintesi) più volte e per vari motivi nello stesso atto, che non è possibile inviare cartelle per un servizio non reso, ma conclude dicendo se proprio non si può fare altro, visto che siamo di fronte ad un danno erariale, inviate pure le cartelle. Probabilmente avranno letto solo le conclusioni del parere? La massima è: considerato che siamo di fronte ad un danno erariale non cercare chi ha provocato il danno ma crea le condizioni per dire ad ogni cittadino ‘mettici un po’ di soldi’ perché dobbiamo ‘apparare’ il danno erariale che sicuramente non hai provocato tu, caro liternese, che l’acqua non la tieni e non l’hai mai avuta”.
“Ricordo ancora le riunioni chieste in cui si è discusso della risoluzione del problema dell’acqua e della relativa pressione, poi abbiamo capito che gli interessa solo la realizzazione delle fogne, magari anche in zone dove la rete fognaria già esiste, ancora non mi spiego il perché”, conclude il consigliere.