Carinaro – Sono un cittadino carinarese e volontario di Protezione Civile. Sento, ancora una volta, il bisogno e il dovere di intervenire pubblicamente per esprimere il mio disappunto per l’inappropriato, irresponsabile e inconcludente operato delle amministrazioni (precedente e attuale) relativo al tema della Protezione Civile.
Premetto che l’associazione a cui appartengo è in regime di convenzione con il Comune di Carinaro. Tale convenzione dovrebbe portare in dote, all’associazione, che con i suoi volontari, mezzi e attrezzature, svolgono un servizio alla cittadinanza 365 giorni all’anno, un contributo – rimborso spese di 4mila euro annui, ma non si sa perché questo rimborso non supera mai i 2.500 euro.
Tengo a precisare che gli automezzi, le attrezzature e l’equipaggiamento sono di proprietà dell’associazione e di conseguenza tutte le spese – tra assicurazione dei mezzi, la manutenzione ordinaria e straordinaria, l’assicurazione sui volontari sono a carico dell’associazione – ricadono sulle spalle dell’associazione e dei volontari stessi, che non solo mettono a disposizione il loro tempo libero per fare volontariato, sacrificando la famiglia e rischiando di perdere il posto di lavoro, coi tempi che corrono, ma rimettono dalle proprie tasche soldi per coprire le spese.
Il Comune non ha ottemperato a quanto previsto dalle normative vigenti sulla Protezione Civile (ultima Legge 100/2012 e s.m.i.).
Insieme ad altri, nel marzo 2014, sono stato promotore ed ho sollecitato il Comune di Carinaro a partecipare al bando della Regione Campania ‘Por Campania Fesr 2007/2013 -O.O.1.6.’ al fine di ottenere il finanziamento per la redazione e/o aggiornamento dei Piani di emergenza comunali (Pec) e la loro diffusione/illustrazione alla popolazione.
Apprezzo ed elogio l’operato dell’assessore regionale Edoardo Cosenza per l’opportunità in generale finalizzata a dotare tutti i comuni della nostra regione del Pec. E informo, anche se non dovrei essere io a farlo, che a tal proposito la Regione Campania ha firmato una convenzione/accordo con il nostro Comune con un finanziamento di 30mila euro.
A questo punto, ritengo obbligatorio pensare al presente e al futuro e lo si deve fare riconoscendo da tutte le parti – amministrazione e cittadinanza – l’urgenza e la necessità di preoccuparsi e occuparsi della tutela della popolazione, provvedendo ad avere un’appropriata, efficace ed efficiente struttura e servizio di Protezione Civile, in modo da poter operare in prevenzione per potenziali emergenze. A partire da una diffusione/ illustrazione alla cittadinanza del contenuto del Pec e proseguire con formazione, esercitazione e approvvigionamento di attrezzature/mezzi, e così facendo contribuire a diffondere la cultura della prevenzione, dell’auto-protezione, della solidarietà e della salvaguardia del territorio.
Tra l’altro, a mio avviso, questo comportamento, questo disattendere in maniera le normative vigenti, ha prodotto nel tempo un mancato servizio e fatto correre inutili rischi alla popolazione. Altro che tutela”. A Carinaro, nel corso degli anni, sono state messe in atto per lo più intenzioni e formalizzazioni molto inadeguate e improprie.
Tutto ciò premesso, da quanto compreso attraverso colloqui e informazioni assunte, a distanza di oltre due mesi non è stata ancora avviata l’operazione che si deve concludere entro settembre 2015. Non è stato indetto un incontro tra il sindaco e non sono state a oggi avviate le procedure tecnico-amministrative per l’inizio dell’attività di redazione/aggiornamento/diffusione del piano comunale.
La domanda sorge spontanea: perchè della Protezione Civile nessuno ne parla e se ne occupa? Vista l’importanza, l’urgenza e la complessità, tardando ad avviare tale operazione si rischia di avere un lavoro eseguito in fretta, superficiale e inadeguato.
Con tutto il tempo intercorso perchè non si è fatto un lavoro preparatorio? Pur avendo il sindaco, per legge, la responsabilità della Protezione Civile perché si disinteressano della problematica? Cosa c’è dietro questo disinteresse e immobilismo?
Credo di essere in diritto e poter chiedere, a nome mio e di altri cittadini, delucidazioni e una risposta pubblica, altrimenti mi sentirò in dovere di informare l’assessore regionale e il Dipartimento della Protezione Civile.
Geometra Francesco Magurno