Ciaramella: “Non sono il capo degli oppositori”

di Nicola Rosselli

Aversa – “Faccio una premessa, io sono stato nominato coordinatore provinciale dei seniores e la mia carica è quella. Quando mi fu conferita, però, mi fu data anche indicazione ulteriore per città dove ci sono problemi tipo Aversa o Marcianise, se me la sentivo, di metterci mano perché sarebbe stato tanto di guadagnato per il partito. Cosa che per Aversa non potevo non fare ed in questo senso mi sono mosso anche quando ho scelto i coordinatori locali”.

Abbiamo incontrato il due volte sindaco Mimmo Ciaramella che, nel corso di un’intervista, illustra quella che è la propria posizione in merito al partito di Forza Italia, lacerato da lotte interne e diviso, oramai, più che in fazioni, in bande delle quali non si riesce più nemmeno a conoscere la matrice.

“La situazione ad Aversa – afferma Ciaramella, invitato a fare un minimo di cronistoria – già dall’inizio del mio secondo mandato non era delle migliori. Come ricorderà, c’erano divisioni. Quelli che voi giornalisti battezzaste ‘i sagliocchiani’ si dissociarono dal partito e fecero opposizione all’amministrazioni così come oggi avvieni con quelli che sono indicati come ex An. Di conseguenza, quando sono stato nominato, conoscendo bene fatti e persone, mi sono lanciato con buona volontà nelle problematiche di Aversa per cercare di risolvere quello che è un ‘problema Aversa’ che va avanti da dieci anni e oltre”.

Cioè, cosa ha fatto? “Ho invitato tutti i consiglieri comunali perché in quel contesto volevo partire dalla nomina fattami, anche perché comunque è un’attività di coordinamento, per fare un discorso a tutti loro. Senza prevaricazione, lanciare un messaggio preciso che continuo a lanciare: non ero e non sono interessato a quanto accade all’interno dell’amministrazione Sagliocco. L’obiettivo era ed è quello di mettere insieme tutti i consiglieri comunali per fare un discorso aperto. Mi fu riferito dal coordinatore provinciale Carlo Sarro che non c’era il coordinatore cittadino. Una parte di essi si era diviso ruoli e lasciava fuori altri, da qui necessità dialogo. Non mi aspettavo rifiuto con motivazione non simpatica, ma rispettandoli, pur tra intoppi, sono andato avanti. Quella riunione si tenne, non per colpa mia, solo con i consiglieri dell’opposizione. Questo non significa che Ciaramella sia a capo degli oppositori. Non potendo rivolgermi ai consiglieri, ho cercato di riunificare base altri rappresentanti istituzionali, ex amministratori. In questo sempre avendo come riferimento il partito e non altro”.

Allora proprio nessun contatto? “Come in tutte le cose della movida anche in questo caso ci sono emissari. Io ho inviato emissari, al di là dei nomi, per fare in modo che fosse chiara la mia posizione. Contattato uno dei tre, uno dei due e Giuliano e l’impressione è che questi signori non vogliano riunificare il partito. Credo che sotto sotto ci siano interessi diversi da quelli di ricostituire Fi. Cosa grave e necessiterebbe andare avanti con determinazione. Per questo auspico riunioni provinciali e regionali a breve per tirare fuori l’unità. Al tavolo proporrò di partire senza guardare in faccia nessuno”.

Chi sarà il nuovo coordinatore cittadino di Fi? “Auspico la nomina di un ‘giovane non giovane’, con esperienza. Non voglio esserlo io, come molti hanno ipotizzato. Se avessi voluto lo avrei fatto da mesi”.

Come mai questo rinnovato interesse per la politica? “Anche mio figlio mi ha chiesto il perché. Non miro a candidature o ricandidature. Nemmeno per mio figlio che è impegnato nella professione. Credo in Fi, unica tessera che ho avuto, oltre ad essere legato alla città e ad alcuni uomini che hanno lavorato con me. Bisogna partire senza guardare in faccia a nessuno né nobili, né nobili decaduti. Le elezioni regionali stanno diventando un alibi. L’unica cosa certa è che se ci arriviamo in queste condizioni ci sarà sicuramente una sconfitta. Allora tanto vale partire da zero. La nuova sede è stata necessaria perché la base rischia di scomparire perché non c’è più alcuna attività di partito. Possiamo anche partire senza consiglieri comunali. Ribadisco, non voglio mandare a casa Sagliocco, anche se non mi piace come amministra perché invece di guardare avanti, lui ed alcuni suoi yes man si confrontano solo con l’amministrazione precedente, non sanno fare in maniera diversa. Qualche volta sono intervenuto solo per difendere la mia onorabilità”.

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