Aversa – Non è abitudine del sottoscritto rispondere alle polemiche infondate, superficiali e tendenziose che a volte vengono artatamente create nella ricerca della seppur minima visibilità mediatica.
Le competenze inerenti l’area finanziaria di un Comune e, nello specifico, quelle del Comune di Aversa, lasciano poco spazio alle interpretazioni ed alle fantasie. Tra l’altro il sottoscritto, essendo un amministratore tecnico, si è ben visto dall’attaccare un’Amministrazione solo per il proprio colore politico, ma si è limitato ad operare nel bene della Comunità intervenendo nel settore finanziario dell’Ente evidenziando, quando necessario, l’origine della disfunzione.
La tangibilità dello stato dei fatti, con i relativi atti a supporto, mi porta ad ipotizzare che l’articolo/intervista, riguardante la non veridicità delle condizioni finanziarie del Comune di Aversa all’atto dell’insediamento dell’Amministrazione Sagliocco, non può essere realmente imputabile all’ex assessore, nonché collega, Pasquale Diomaiuta. Non può essere a Lui imputabile (in quanto anch’egli, tecnicamente competente, dopo 10 anni di reggenza dell’Assessorato al Bilancio) il dichiarare quali false le condizioni finanziarie estremamente difficili dell’Ente.
Lo stesso Diomaiuta non avrebbe potuto non sapere che già con il Rendiconto finanziario 2011 erano già maturati quattro dei dieci parametri di ente strutturalmente deficitario (il quinto parametro avrebbe comportato la deficitarietà strutturale del Comune di Aversa – determinando l’automatico innalzamento ai valori massimi dell’intera pressione fiscale comunale, oltre ad una serie di ulteriori vincoli amministrativi/gestionali); inoltre non avrebbe non potuto sapere che gli stessi quattro parametri maturati nel 2011 sussistono, sin dall’inizio d’anno, per tutto il 2012 e che già dai primi mesi dell’anno 2012, quando era ancora in vigenza l’Amministrazione Ciaramella, con l’attivazione dell’Anticipazione del Tesorerie, si era attivato il famoso quinto parametro. Solo il recupero, a dicembre 2012, di circa 6 milioni di euro di residui perenti (crediti che il Comune di Aversa vantava nei confronti del Ministero dell’Economia e che per circa venti anni nessuno si è mai preso la briga di recuperare) ed un’attenta politica di riduzione delle spese hanno scongiurato lo stato di deficitarietà strutturale del Comune di Aversa.
Tra l’altro tale condizione finanziaria dell’Ente, anche prima della sua risoluzione, non è mai stata sottaciuta. Il sottoscritto l’ha partecipata a tutti i gruppi consiliari, sia con incontri tematici sia nei lavori delle Commissioni che nello stesso Consiglio comunale. I Revisori di allora (tra l’altro nominati dall’Amministrazione Ciaramella) hanno sottolineato, in più occasioni, tale rischio, quale concreto.
La stessa condizione ha addirittura comportato, da parte del dirigente di allora dell’area finanziaria, in una riunione sindacale con i dipendenti comunali, il paventare il rischio di non riuscire a pagare gli stipendi per gli ultimi mesi del 2012. Tale condizione, quindi, conosciuta a tutti, poteva eventualmente essere confutata già all’epoca dei fatti.
L’ex assessore Diomaiuta non avrebbe mai potuto confondere il saldo di Cassa 2011 (di circa 3,8 milioni) con l’avanzo di amministrazione 2011, come fatto nell’articolo/intervista. Ulteriore convinzione che le succitate dichiarazioni non possono derivare dall’amico Pasquale Diomaiuta è la certezza che lui avrebbe sicuramente saputo che la delibera di ampliamento dei limiti dell’Anticipazione di Tesoreria non comporta l’automatico utilizzo dell’anticipazione stessa. Nello specifico l’ampliamento di tale limite era dovuto all’eventualità di dover ricorrere all’anticipazione del Tesorerie, per il pagamento degli stipendi e delle tredicesime ai dipendenti, nelle more del trasferimento sui Conti del Comune dell’Imu versato dai cittadini. Previsione prudenziale che alla fine non si è resa necessaria non obbligando l’Ente ad utilizzarla avendo chiuso l’esercizio con zero anticipazione finanziaria da parte del Tesoriere.
La tangibilità degli atti amministrativi (Bilanci e Rendiconti finanziari in primis), la macchina amministrativa, nonché il Collegio dei Revisori dei Conti, nelle persone dei colleghi, Massimo Della Volpe, Renato Oliva e Francesco Grimaldi, possono essere eventualmente chiamati a confutare, a chiunque, quanto dichiarato, oggi ed allora, se esso può minimamente ritenersi infondato, superficiale e tendenzioso.
L’assessore alle Finanze, Guido Rossi