Aversa – Ancora un disservizio all’ufficio del Giudice di Pace che evidenzia la necessità di intervenire in tempi brevi per adeguare la struttura a un’utenza che, per decreto ministeriale, si è moltiplicata a dismisura dovendo un’unica struttura coprire le necessità di ben 38 comuni con la trasformazione dell’ufficio di Aversa in circondariale dell’area Napoli Nord. Mentre sembrava essere avviato a rapida soluzione il problema della disseminazione di fascicoli e faldoni in ogni spazio presente, nel palazzo di via del Plebiscito c’è da registrare l’ennesimo disservizio.
Nella mattinata di ieri, per un guasto all’impianto elettrico, tutti gli ambienti dell’edificio sono rimasti al buio. Unica luce disponibili nelle stanze è stata quella dei neon installati per far fronte alle emergenze, insufficienti ad illuminare gli ambienti in cui gli operatori di giustizia e il pubblico presente girovagavano simili a fantasmi. Per ore è stato impossibile utilizzare l’ascensore ed è stato difficile riconoscere gli operatori presenti nelle aule di udienza, in particolare nell’antisala al primo piano, complicando le operazioni collegate alle varie udienze.
Un disservizio, naturalmente occasionale, a cui si è posto rimedio nella giornata. Quanto a quello relativo alla disseminazione di fascicoli e faldoni, segnalata da mesi anche dal personale, la soluzione era già stata indicata da Antonino Manfredi, giudice coordinatore dell’ufficio, che in una intervista aveva riferito dell’offerta fatta dal sindaco di Aversa di utilizzare i locali posti al piano rialzato della palazzina di via San Lorenzo lasciata libera dalla polizia municipale, oggi occupata, al primo piano, dal nucleo di protezione civile.
Inizialmente destinata al settore tecnico dell’ufficio acquedotto. Quegli spazi verranno utilizzati come archivio per conservare fascicoli e faldoni che arrivano all’ufficio di Aversa da quelli soppressi di Trentola Ducenta e Frattamaggiore. In questo modo si recupereranno spazi nel palazzo di via del Plebiscito ma, comunque, i locali attualmente in uso continueranno ad essere insufficienti e non adeguati alle norme sulla sicurezza perché mancanti di uscita di emergenza e di impianto antincendio, a cui dovrebbero supplire gli estintori disseminati nelle stanze che però, come segnalano gli avvocati in una nota trasmessa alla stampa, sarebbero stati controllati l’ultima volta nel 2013, così rimarrà la necessità di reperire una sede alternativa all’attuale.
L’ipotesi più valida sarebbe quella proposta da tempo da Pd aversano di utilizzare i locali dell’ospedale psichiatrico giudiziario Filippo Saporito che resteranno vuoti con la chiusura della struttura che si sta avviando a conclusione. Così che a breve l’ufficio del giudice di pace potrebbe avere una sede idonea al ruolo che gli compete. Questo, naturalmente, se insieme ad una nuova collocazione sarà potenziato il personale amministrativo che, con le sole cinque unità di cui dispone, è insufficiente a sostenere il carico di lavoro prodotto dagli oltre 50 mila procedimenti che gravano sull’ufficio e che sono destinati ad aumentare con l’accorpamento a quello di Aversa gli uffici di Trentola-Ducenta e Frattamaggiore.