Cesa – In una lunga nota l’amministrazione uscente del dimissionario sindaco Cesario Liguori traccia il bilancio dell’attività svolta in due anni e mezzo di mandato.
Questa Amministrazione è giunta alla metà dell’arco temporale del proprio percorso attraversando quella che, a detta degli studiosi più accreditati, è la peggiore crisi economica dal dopoguerra ad oggi. Per comprendere appieno i motivi delle scelte di questi anni e le criticità che permangono, è necessario inquadrare l’azione amministrativa portata avanti nella più ampia cornice nazionale e regionale.
In questi tre anni la necessità per il Governo nazionale di salvaguardare l’equilibrio dei propri conti per evitare il fallimento che ha invece colpito la Grecia, ha portato lo stesso Governo, e di conseguenza le Regioni, a tagli drastici dei trasferimenti a Comuni. Inoltre si è dato corso a leggi particolarmente restrittive che, avendo come obiettivo il contenimento del turnover del personale e la riduzione dell’indebitamento, hanno bloccato l’operatività degli Enti locali creando difficoltà non indifferenti all’azione amministrativa. Oggi i Comuni si trovano a dover affrontare la difficilissima sfida non solo di tentare di garantire gli stessi servizi di anni addietro con molte risorse in meno ma anche di mettere in moto quelle azioni di ripresa e di speranza che vengono a gran voce richieste dai cittadini a fronte di un annunciato ulteriore taglio per il 2015.
Il Comune di Cesa nel 2014 ha dovuto sopportare ulteriori tagli da parte di Stato.
Ad oggi i tagli sono stati del 58,00% circa rispetto al 2011 per un valore assoluto di € 702.433,09, passando da trasferimenti per 1.240.137,00 del 2011 a 537.703,91 del 2014 (a seguito di ulteriore taglio comunicatoci il 16/09/2014). Solo una parte di questo importo è stato compensato con una maggiore capacità impositiva affidata ai Comuni, che ormai da un lato si ritrovano a ricoprire solo il ruolo degli esattori costretti a coprire i mancati trasferimenti da parte dello Stato e dall’altro obbligati ad un incremento dei costi per i servizi, delle tariffe e dei tributi comunali. Questo è il quadro nel quale opera il Comune di Cesa e questo è il quadro nel quale crediamo sia giusto leggere lo sforzo che questa Amministrazione ha fatto per raggiungere gli obiettivi prefissati di mantenimento del livello dei servizi e qualità della vita dei cittadini. Questa Amministrazione non ha avuto paura, con i bilanci annuali, di FARE DELLE SCELTE, ed ha stabilito delle PRIORITA’. In una situazione di scarsità di risorse, il CORAGGIO di FARE SCELTE, rappresenta l’essenza della RESPONSABILITA’ POLITICA di chi amministra. I cittadini e gli elettori decideranno a tempo debito se le scelte assunte sono state quelle giuste.
Abbiamo voluto riportare qui sotto il testo integrale del nostro programma elettorale, affinchè i cittadini attraverso una analisi obiettiva delle cose fatte e di quelle non fatte, possano avere una idea della misura in cui lo abbiamo rispettato anche in relazione alle priorità, ai condizionamenti economici ed all’arco temporale in cui abbiamo operato.
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Chiudiamo con la consapevolezza di aver fatto il nostro dovere nei confronti del paese. Possiamo senza dubbio affermare che questi due anni e mezzo non sono trascorsi invano. Il paese è andato avanti grazie ad una programmazione concreta e possibile, coerente con le condizioni socio-economiche attuali, fatta cioè di cose in parte già in fase di realizzazione o da realizzare in un futuro prossimo, abbandonando antiche abitudini di grandi ma irrealizzabili progetti.
Abbiamo fatto tutto ciò che dovevamo e potevamo fare nella situazione storica attuale ponendo le basi di un futuro rilancio. Lo dimostrano i fatti concreti che abbiamo citato in questa relazione, perché i fatti sono portatori di una loro intrinseca verità che non può essere cancellata dalle parole.Rimettiamo nelle mani dei cittadini la valutazione sul nostro operato, con la consapevolezza di chi ha operato avendo come costante faro illuminante il fondamentale ed imprescindibile principio del bene della nostra comunità.