Aversa – Movida aversana sotto controllo nelle serate del fine settimana appena trascorso con gli agenti del locale commissariato, coordinati dal dirigente Paolo Iodice, che, nonostante la scarsità di organico, hanno cercato di presidiare i posti chiave scelti da giovani e giovanissimi non solo di Aversa e dell’Agro Aversano, ma anche di tantissimi comuni dell’hinterland settentrionale di Napoli, primo fra tutti Giugliano, anche grazie ad alcune nuove strade che collegano i centri dei due comuni sino a poco fa confinanti, ma non molto interconnessi tra loro.
Sono state ben dieci le autopattuglie di agenti che hanno presidiato i posti topici del divertimento notturno cittadino e i risultati non si sono fatti attendere.
Poco meno di centocinquanta persone identificate e controllate, con oltre cinquanta veicoli (tra autovetture e moto) che hanno subito verifiche. Sorprendenti i risultati: due giovani denunciati per aver utilizzato polizze assicurative false; altrettanti per guida senza patente; elevate otto contravvenzioni al codice della strada; tre veicoli sequestrati e altrettante patenti di guida ritirate; due perquisizioni domiciliari effettuate; tre esercizi commerciali sottoposti a controlli amministrativi.
La cosa più importante, però, è stata rappresentata dalla presenza in strada delle divise dei poliziotti insieme a quelli degli agenti di polizia urbana. Una presenza che ha fatto in modo che tutto filasse liscio. Una circostanza che, in verità, si è verificata spesso in questi ultimi tempi.
La movida da settimane non fa più notizia in negativo anche grazie ai commercianti, in particolare dei titolari dei locali tipici di via Seggio che si stanno impegnando non poco affinché questo fenomeno socio – economico sia solo di svago e che di esso non si occupi più la cronaca nera a causa di episodi di violenza.
Rimane, ovviamente, il problema della convivenza della movida con le centinaia di giovani che sciamano in strada sino a tarda notte con i residenti in zona. Nelle serate di fine settimana questi ultimi continuano a lamentarsi di essere di fatto prigionieri nelle proprie abitazioni, dalle quali è difficile sia entrare che uscire, soprattutto con le autovetture. Una situazione esasperante che ha portato spesso a gesti estremi come il lancio di feci sui ragazzi.