Colpo di pistola alla testa, 14enne lotta per la vita

di Nicola Rosselli

San Marcellino – Lotta ancora contro la morte in un letto del reparto di rianimazione dell’ospedale Santobono di Napoli, A.L., il quattordicenne di San Marcellino che nel tardo pomeriggio di domenica si è esploso un colpo di pistola utilizzando l’arma di servizio del padre, un ispettore di polizia penitenziaria. Il ragazzino è stato trasferito presso il nosocomio napoletano nella notte tra domenica e lunedì ed è possibile che i sanitari partenopei lo sottopongano ad un disperato quanto delicato intervento chirurgico prima di decretarne la morte cerebrale.

Intanto, gli agenti del commissariato di Aversa che, coordinati dal dirigente Paolo Iodice, indagano sul drammatico episodio, sembrano aver sciolto il nodo privilegiando tra il suicidio e la fatalità dovuta alla volontà di giocare con l’arma, la prima ipotesi. Insomma, il quattordicenne si sarebbe impossessato dell’arma, approfittando dell’assenza dei familiari, che si erano recati a messa, e si sarebbe deliberatamente esploso un colpo alla testa, dopo essersi disteso sul letto. I genitori, quando hanno fatto ritorno a casa, lo hanno trovato in una pozza di sangue. Immediato l’intervento del 118 e il trasferimento presso l’ospedale San Giuseppe Moscati di Aversa e da lì, nella tarda serata, al Santobono. Un comportamento che i familiari ritengono assurdo anche in considerazione del fatto che sino a poco prima Antonio era stato normale, tanto che i genitori non avevano avuto alcuna remora a lasciarlo solo per recarsi a messa. Lui stesso si era recato in chiesa alla messa mattutina ed aveva pranzato con la famiglia come sempre.

“Conosco la vittima di questo assurdo episodio. Si tratta – ha dichiarato il sindaco di San Marcellino Pasquale Carbone, visibilmente colpito da quanto avvenuto nel piccolo centro alle porte di Aversa – di un bambino sensibile, come ce ne sono pochi. Ho appreso che la morte della nonna, avvenuta qualche giorno prima, lo avrebbe colpito in maniera particolare. Da parte nostra non possiamo fare altro che essere vicini alla famiglia, una famiglia conosciuta in paese, e sperare che il miracolo si possa avverare”.

Intanto, sul profilo Facebook del ragazzino, che frequenta l’istituto superiore Niccolò Jommelli di Aversa, si moltiplicano gli appelli degli amici che a decine lo esortano a non mollare, a tenere duro. Tra questi spicca un post che recita: “Guarisci presto qua tutti ti stanno aspettando pure io non ho la nonna e lo so quello che senti, ma tutto passa, ti voglio bene”. Questi stessi amici, nella serata di ieri, hanno tenuto un momento di preghiera nella chiesa della Madonna dell’Arco di Frignano.

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