San Potito Sannitico – La cittadina di San Potito Sannitico apre ufficialmente le porte all’Università di Foggia. Nei giorni scorsi la visita sul sito del professor Lorenzo Lo Muzio, direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Foggia, ha ufficializzato la collaborazione avviata con il Comune di San Potito Sannitico che, con deliberazione numero 130 del 25 novembre 2013, ha stipulato una convenzione mirata ad un percorso di formazione nelle scienze forensi antropologiche oltre che allo studio sui resti ritrovati nel comprensorio cimiteriale delle località “le Torelle” nel 2008.
Grazie al professor Antonio Della Valle, mentore del progetto, direttore delle Sale anatomiche e responsabile della classificazione dei reperti scheletrici e della loro collocazione paleo-patologica, si comincerà a scrivere una nuova pagina della struttura di località “Le Torelle”, sito un tempo adibito a luogo funerario. Già in primavera i primi studenti delle discipline biologiche raggiungeranno San Potito Sannitico e ci sarà dunque un ritorno sia di immagine che di economia per la comunità sanpotitese.
Più di 2400 teschi, e quindi i rispettivi resti umani, saranno accuratamente esaminati attraverso uno studio epidemiologico e statistico che avrà le seguenti finalità: recupero ed archiviazione dei resti umani e valutazione diagnostica sotto il profilo della razza, sesso ed età e sotto il profilo delle eventuali patologie sistemiche e loco-distrettuali. Il tutto presso un sito che per l’occasione è divenuto un vero e proprio Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense con una serie di tavoli anatomici al passo con le più aggiornate metodologie.
Per la prima volta a San Potito Sannitico il professor Lo Muzio ha potuto constatare l’impeccabile organizzazione messa a punto grazie alla precisione del professor Della Valle.
“Dopo una proposta del professore Della Valle – ha dichiarato Lo Muzio – e l’approvazione degli organi accademici preposti abbiamo stipulato questa interessante convenzione con il Comune di San Potito Sannitico. La durata è di 24 mesi ma il lavoro che si prospetta, come ho potuto notare stamane, è molto lungo. Dato l’importante lavoro da svolgere auspichiamo di utilizzare la struttura in due modi: come Laboratorio di Ricerca in Antropologia e Odontologia Forense e come sito dove organizzare dei campus estivi pre-laurea, dato l’interesse espresso dalla docente di anatomia, che intende utilizzare questi reperti come training pratico. In questo modo il sito acquisterebbe un ulteriore prestigio visto che un 30/35 studenti dei 900 di tutta Italia avrebbero la possibilità di intraprendere un percorso formativo prestigioso sotto la direzione del prof. Antonio Della Valle. Per quanto concerne il ritorno d’immagine che sicuramente avrà San Potito Sannitico credo che ci siano le basi per lavorare ad un vero e proprio percorso culturale da inserire nei circuiti campani e non solo”.
“Ospitando un percorso innovativo, di valenza nazionale ed internazionale, come quello appena intrapreso ci offre la possibilità oltre che di dare un grosso contributo alla memoria storica di San Potito Sannitico quella di puntare al turismo culturale. L’idea più lungimirante è quella di creare il primo Polo Archeo-antropologico del Sud Italia e nella fattispecie del Sud Europa”, spiega Francesco Imperadore, sindaco di San Potito Sannitico.