Shoah e Foibe, l’amministrazione scrive agli studenti

di Redazione

Mondragone – La lettera dell’amministrazione comunale agli studenti: commemorazione della Shoah e delle Foibe con attività didattiche nelle scuole e una conferenza congiunta per commemorare tutte le vittime il 24 febbraio al museo civico.

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza formalmente istituita dal Parlamento italiano con la legge n. 211 del 20 luglio 2000. La Repubblica ha riconosciuto il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazismo ed in onore di coloro che hanno protetto in quel periodo storico. 

La data è stata scelta in ricordo del giorno in cui l’Armata Rossa, il 27 gennaio del 1945, entrò per la prima volta in un campo di concentramento, ad Auschwitz, scoprendo così le atrocità e gli orrori compiuti dal regime nazista.

Il Giorno del ricordo è stato istituito il 30 marzo 2004, con la legge n. 92, dal Parlamento Italiano. La legge stabilisce che il 10 febbraio vengano commemorate le vittime  dei massacri delle Foibe, in Istria, in  Dalmazia e nelle provincie del confine orientale, dai partigiani jugoslavi durante e subito dopo la Seconda Guerra Mondiale.                                                                   

In tale giorno si commemorano anche gli esuli istriano-dalmati, cittadini italiani che furono costretti a lasciare le loro case e i loro beni in Istria, Dalmazia e Fiume per sfuggire alle persecuzioni del nuovo governo jugoslavo.

“Ricordare… perché non accada mai più, perché la memoria è lo scrigno dell’anima”

Ma non basta essere stati ad Auschwitz, o aver ascoltato la testimonianza di un sopravvissuto della Shoah, o la testimonianza dei parenti di uomini e donne fucilati e gettati nelle voragini carsiche perché considerati ‘nemici del popolo’, o  scegliere una data per commemorare le vittime dell’ eccidio delle Cementare o dell’eccidio delle Corsole o del bombardamento di San Nicola, che come concittadini ci toccano brutalmente da vicino… Tutto ciò non basta per essere sufficientemente vaccinati contro l’antisemitismo e il razzismo di oggi, per essere preparati ad affrontare i pericoli del mondo attuale, con i massacri delle minoranze, le pulizie etniche, le guerre religiose, la corruzione che corrode e lacera la società civile e nutre le guerre per il potere, in nome del dio denaro.                                                                            

Bisogna evitare la retorica, le frasi comuni che non si traducono in atteggiamenti di pensiero. Non si può imporre un ‘dovere di memoria’ alle giovani generazioni racchiudendola in un giorno. Il tempo dell’insegnamento non può e non deve corrispondere al tempo della commemorazione, che è necessariamente un tempo breve. L’insegnamento ha bisogno di un tempo più lungo, per esplicitare un senso, non  solo per ricordare fatti passati.  

La memoria deve essere condivisa, non possiamo e non dobbiamo dimenticare, o peggio ancora giustificare, nessuno degli orrori e delle tragedie del Novecento, in modo particolare quelli che hanno toccato la nostra terra e la coscienza del popolo italiano.                  

È nostro dovere fare in modo che il 27 gennaio e il 10 febbraio non diventino un appuntamento con la memoria e con  il ricordo che somigliano a un rito sterile: un atteggiamento del genere non renderebbe onore alle vittime e svuoterebbe del suo significato più profondo qualsiasi commemorazione.  

Le vittime di tutti i massacri devono essere onorate e ricordate attraverso il confronto e la discussione, attraverso iniziative piene di contenuto che permettano di spiegare e capire.          

Bisogna trasmettere alle giovani generazioni il ripudio di ogni ideologia che annienta la dignità umana; è importante educare i giovani ai principi della democrazia, della libertà e del dialogo tra culture diverse, per emanciparsi dall’odio e dal pregiudizio, per un comune arricchimento civile. Il modo migliore per comprendere e onorare la storia che abbiamo alle nostre spalle è perseguire tutti insieme un ideale comune di umanità, di giustizia e di libertà.                                                                                                                

Da uomini e donne, prima che da amministratori, siamo profondamente convinti che la memoria sia un valore non negoziabile e che la sua salvaguardia rappresenti un preciso dovere di ogni istituzione. Questa Amministrazione comunale è fortemente impegnata a tenere vivo il ricordo di tutti i tragici eventi che hanno segnato il 20° secolo nella nostra Città, nel nostro paese e nel mondo. Ed è nostra intenzione commemorare quei drammatici avvenimenti durante tutto l’anno, non soltanto il 27 gennaio, come “Giornata della Memoria” e il 10 febbraio, come “Giorno del Ricordo”.    

Non c’è un giorno della Shoah e un giorno delle Foibe, ma la giornata della memoria e del ricordo di tutti i massacri di tutti i colori, e nessun massacro è meglio o peggio di un altro, perché tutti sono  prodotti dalla ferocia dell’uomo sull’uomo.    

Tutti da aborrire, senza distinzione di colore, di ideologie, perché i carnefici non hanno colore, né ideologia, né bandiera, ma sono solo al servizio delle più basse ed infime menti umane.  Ed è con questo spirito che il 24 febbraio, dopo una serie di iniziative ed eventi per  commemorare le vittime nelle date istituzionali, ci sarà una conferenza congiunta per commemorare tutte le vittime, della Shoah e delle Foibe, e di tutti gli eventi tragici che nel passato e nel presente vedono coinvolte persone innocenti. Una conferenza per dire NO alla violenza, dove i ragazzi insieme ai professori analizzeranno non tanto e non solo le cause che hanno portato ai tragici eventi, ma gli effetti che i tragici eventi stessi hanno provocato: la persecuzione e la morte di tantissime persone. Tutte le iniziative vedono il diretto coinvolgimento delle Scuole, dove sappiamo che prende vita e forma il futuro di ogni società. 

“L’articolazione di un percorso didattico e culturale che favorisce la conoscenza – dice Lucia Smirne, Assessore alla Cultura del Comune di Mondragone – effettiva e concreta, per i nostri ragazzi, di questi tragici eventi che hanno segnato la storia del nostro popolo, rappresenta un dovere morale e istituzionale per chi è chiamato ad amministrare una città. La conoscenza, l’informazione storica e culturale, sono i pilastri su cui porre le basi della crescita delle future generazioni della nostra città. Ed è proprio per questo motivo – continua Lucia Smirne – che abbiamo voluto una connessione tra il momento didattico, gli eventi di commemorazione ed una conferenza che racchiuda il senso e la testimonianza di questi eventi, favorendo ed investendo sullo sviluppo di una coscienza critica e morale che sia il viatico per valutare anche altre situazioni, altre vicende che riguardano più direttamente la nostra comunità cittadina.”

“Sappiamo perfettamente – commenta il sindaco di Mondragone, Giovanni Schiappa – che una città che investe sul proprio futuro, non può che partire dallo sviluppo di percorsi e momenti culturali che favoriscano il coinvolgimento attivo dei propri giovani. Proprio quei giovani – sottolinea Giovanni Schiappa – che hanno saputo sorprenderci, recentemente, con iniziative di grande maturità e senso morale altissimo, su cui abbiamo il dovere di costruire le basi della città del domani. Tutto ciò – aggiunge il sindaco Schiappa – anche per fare in modo che la commemorazione di questi eventi, non sia un mero appuntamento che vede impegnate le istituzioni e gli addetti ai lavori, ma possa essere correlata ad un sentimento comune diffuso, in grado di coinvolgere anche quanti, in termini generazionali, sono assai distanti da queste catastrofi generate dall’uomo. Perché soltanto attraverso la sensibilizzazione culturale – conclude Schiappa – riusciremo a potenziare l’attenzione civica dei più giovani, classe dirigente del domani”.

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