Avellino – E’ cominciato nell’aula della Corte di Assise di Avellino il processo civile durante il quale saranno esaminate le richieste di risarcimento dei danni per i familiari delle 40 vittime dell’incidente avvenuto il 28 luglio 2013 sul cavalcavia dell’autostrada A16, dove un bus turistico precipitò in una scarpata.
Il procedimento si svolge davanti al giudice Pasquale Russolillo.
Assisteranno i familiari provenienti da Napoli e soprattutto da Pozzuoli, dove abitavano la gran parte delle vittime, di ritorno da un pellegrinaggio a Pietrelcina. Sono 240 i “convenuti”, ovvero i soggetti potenzialmente destinatari dei risarcimenti.
“Stiamo lottando anche per cambiare le leggi, per migliorare la sicurezza stradale, per far sì che tutti rispettino il codice e che le strade siano a norma. Chiediamo anche questo e non solo giustizia per i nostri familiari”, ha detto Miriam, una ragazza che nella sciagura ha perso la madre.
Nei giorni scorsi la procura di Avellino ha chiuso le indagini preliminari, con avvisi indirizzati ai vertici di Autostrade, ai proprietari del pullman e a funzionari della Motorizzazione, indagati per disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Il procedimento civile servirà a stabilire i risarcimenti e non si esclude che eventuali accordi transattivi possano evitare che si arrivi a sentenza.