Bari, prostituzione sul Lungomare: sequestrate 15 case squillo

di Redazione

Bari – I carabinieri della compagnia di Bari Centro, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bari, hanno avviato una serie di accertamenti, anche con l’ausilio di telecamere, per dimostrare la sfruttamento della prostituzione nel tratto di Lungomare sud di Bari denominato “Di Cagno Abbrescia” e “Giovine” da tempo vede la presenza di case, locali ed immobili, gran parte dei quali danno direttamente sulla strada, destinati all’esercizio del meretricio. Immobili che risultano concessi in locazione con regolari contratti, tutti registrati, da parte dei proprietari a singole ragazze.

Le indagini hanno consentito di accertare che: gli immobili venivano affittati a canoni sproporzionati rispetto al mercato, in molti casi si trattava di strutture prive delle caratteristiche minime per essere destinate ad abitazione per mancanza di acqua, luce e scarichi fognari; diversi locali venivano usati a blocchi e occupati in base alla disponibilità del momento, a riprova di una gestione organizzata della prostituzione; i 15 proprietari indagati (gran parte dei quali ex prostitute che avevano fatto il salto di qualità) avevano la consapevolezza di cosa si facesse nelle loro abitazioni.

Sulla base degli accertamenti svolti il gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso 15 provvedimenti di sequestro preventivo degli immobili, eseguiti dai carabinieri della compagnia di Bari Centro.

Gli indagati dovranno rispondere a vario titolo di diverse violazione penali previste dalla Legge Merlin del 1958, tra cui l’aver adibito le proprie abitazioni a case di prostituzione e l’aver sfruttato e favorito tale attività.

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