Camorra, i citofoni di “Zio Michele” a prova di intercettazione

di Redazione

CasapesennaMichele Zagaria comunicava dal bunker all’esterno attraverso un sistema di citofoni: una rete “alla vecchia maniera” per non essere intercettato. E’ uno dei particolari che emerge dall’inchiesta successiva alla cattura del boss, avvenuta il 7 dicembre 2011, scovato nel sotterraneo di un’abitazione in vico Mascagni, a pochi passi dalla piazza centrale di Casapesenna.

Mezza cittadina era praticamente “cablata”, come stanno accertando gli agenti della squadra mobile, guidata dal vicequestore Alessandro Tocco, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e dai pm della Direzione distrettuale antimafia Sirignano e Maresca, che lunedì mattina hanno avviato l’ennesima serie di perquisizioni e sequestri a Casapesenna, nelle abitazioni di familiari e fiancheggiatori dell’ex superlatitante.

Un sistema semplice ma all’avanguardia dal momento che era dotato di alimentatore autonomo per assicurarne il funzionamento in caso di distacco di energia, di un amplificatore di segnale per comunicare con interlocutori distanti diverse centinaia di metri e, in particolare, di rilevatori di tensione in grado di segnalare eventuali cali dovuti ad accessi “non autorizzati”.

Inutili, pertanto, si rivelavano le intercettazioni telefoniche e ambientali delle forze dell’ordine, fino a quando qualcuno fece l’errore di dire una parola di troppo. Era il dicembre 2011, pochi giorni prima dell’arresto del boss, quando, intercettando una telefonata della figlia di Vincenzo Inquieto, l’uomo che ospitava Zagaria nel bunker costruito sotto la sua casa, gli investigatori sentirono “Sta citofonando zio Michele”. Si comprese, quindi, che il latitante comunicava con gli Inquieto grazie ad un citofono. Da lì a poco la scoperta del bunker.

Nel corso delle indagini gli investigatori hanno poi scoperto che di citofoni ne erano stati installati numerosi in varie abitazioni di Casapesenna, per consentire a Zagaria di parlare con i suoi sodali senza correre rischi.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico