Roma – Un anno e quattro mesi di squalifica: è questa la pesante condanna per Carolina Kostner accusata per complicità e omessa denuncia nel caso di doping dell’ex fidanzato e marciatore Alex Schwazer. La pattinatrice azzurra, adesso molto amareggiata, ha subito assicurato che “andrà fino in fondo”.
Ma la procura antidoping aveva chiesto, per la pattinatrice, inizialmente una squalifica di 4 anni e 3 mesi, poi riformulata in 2 anni e 3 mesi di squalifica, adeguandosi in base al principio “Lex mitior” (norma più lieve) ai parametri sanzionatori delle nuove Norme Sportive Antidoping, entrate in vigore dall’1 gennaio 2015. La difesa di Carolina Kostner aveva chiesto invece il proscioglimento. La condanna dell’atleta italiana si inserisce nel processo che aveva imputato il marciatore Schwazer, risultato positivo all’antidoping prima delle Olimpiadi di Londra 2012. Il compagno della Kostner, campione uscente delle Olimpiadi di Pechino 2008, era stato squalificato per 3 anni e 8 mesi. Poiché all’epoca la coppia conviveva, quando Kostner fu interrogata dai magistrati di Bolzano emerse che la giovane era consapevole che il fidanzato dormisse con un macchinario per ossigenare il sangue, una pratica illegale. Dai successivi interrogatori presso la procura antidoping erano emersi anche legami tra Schwazer, Kostner e il controverso Michele Ferrari, il medico sportivo di Lance Armstrong.
A sostegno della ex campionessa del mondo e d’Europa recentemente era intervenuto anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò che parlando per ipotesi aveva ammesso che anche lui si sarebbe comportato come Kostner per difendere un fidanzato. Per la pattinatrice italiana è un momento davvero difficile.
Anche la sua storica manager, Giulia Mancini, adesso le ha voltato le spalle. “Non ci sono più le condizioni per un rapporto – ha detto la curatrice di immagine alla stampa – Sì, ho preso Carolina, bambina, nel 2005 e Alex, campione olimpico, nel 2008. Dal 2012, dalla positività di Schwazer, ho dovuto gestire una situazione che non auguro a nessuno. Con avvocati, sponsor, media, ma soprattutto con molto dolore, che ho condiviso. Certe esperienze le devi fare con il cuore. Sono sempre stata vicina a Carolina, ogni volta che è caduta, ogni volta che si è rialzata. Ero a casa sua nel momento più brutto, quando si è chiusa in stanza e non voleva più uscire, né parlare, né continuare a pattinare. E c’ero quando nel 2013 Alex e Carolina, mano nella mano, sono andati in tv da Maria De Filippi. Lui ha ammesso lo sbaglio, lei lo ha perdonato. Ho apprezzato quel gesto, ne sono stata orgogliosa”. Un passato che nonostante tutto non serve e mettere in piedi un futuro che vacilla prima ancora di costruirsi.
“Carolina è innocente, estranea ai fatti – continua ancora la Mancini – È una persona trasparente, onesta, corretta. Alex non ha mai parlato contro di lei, né l’ha mai coinvolta. Mai ha voluto metterla nei guai. Schwazer ha vissuto un suicidio sportivo, ha sbagliato, sta pagando. Spero che sarà messo in grado di gareggiare e di dimostrare che non ha necessità di ricorrere al doping. Si sta allenando come un pazzo, lavora 200 ore più di Nibali. Sono al suo fianco”. Insomma, la Mancini lascia Carolina, innocente, mentre sceglie ti tenere Alex, colpevole e condannato. Una scelta che la manager descrive così:
“Ho visto Carolina l’ultima volta l’8 gennaio le avevo già mandato una lettera con volontà di non rinnovare il nostro contratto dopo il 31 dicembre 2014. L’ho presa che era una ragazza, ho investito su di lei, ho visto il diamante dentro la roccia. Non riconosco più Carolina. Avevamo individuato insieme lei, al suo gruppo sportivo e al suo avvocato, una strategia da seguire. Ma lei è andata contro le nostre scelte. Volevamo aprirci alla stampa, lei ha concesso un’esclusiva, non concordata, senza avvisarci. Amici e componenti del suo nuovo staff la consigliano così. Io non posso più gestirla, non ci sono le condizioni. È cambiata anche nel rapporto con il suo pubblico e con gli sponsor. Diciamo più distaccata, più lontana. Né mi sono immischiata nel rapporto di coppia. Carolina prima di Sochi ha chiesto ad Alex di lasciarla tranquilla, aveva bisogno di concentrarsi. Lui l’ha aspettata, lei è rientrata con molta calma. Si sono parlati, si sono lasciati. Lei quest’anno si è presa un anno sabbatico. Avevamo progetti e futuro insieme, anche perché lo spettacolo Opera On Ice, alla sua quarta replica, tutto esaurito, è andato benissimo, e questo era il momento di un decollo professionale. Io mi fermo qui. Anche se continuerò a seguire i contratti già firmati e a coinvolgerla, se vorrà, negli spettacoli, Carolina ha 28 anni, ha tutti i diritti di fare altre scelte, anche di essere un po’ confusa, e di sbagliare. Le vorrò sempre bene”.
Ma la Kostner non si arrende, si dichiara totalmente estranea al doping ed è convinta che questo anche i giudici lo hanno capito. Ma questo per lei non è sufficiente. Anche un solo giorno di squalifica sarebbe stato inaccettabile. “Ho visto che il Tribunale mi ha assolto dalla contestazione di omessa denuncia e credo che i giudici hanno capito che io con il doping non c’entro niente, ma questo non mi basta. Mi sento ferita e quello che mi infastidisce maggiormente è che il mio nome possa essere in qualche modo associato al doping, sapendo quanto io sia distante da questa pratica scorretta e sleale, pericolosa per la salute e, soprattutto, contraria allo spirito sportivo”, dichiara Kostner.
Le normative sul doping puniscono non solo chi fa uso di sostanze proibite, ma anche coloro che coprono queste pratiche. Ma la stella del pattinaggio mondiale, medaglia di bronzo alle Olimpiadi Invernali di Soči 2014, campionessa mondiale 2012, vincitrice della Finale del Grand Prix di pattinaggio di figura 2011, 5 volte campionessa europea, non avrebbe avuto alcuna possibilità di sapere che l’allora fidanzato facesse uso di sostanze dopanti e, ad ogni modo, da sportiva pura come è, non avrebbe mai accettato di coprirlo qualora lo avesse saputo, lei che ha lavorato così duramente per raggiungere i risultati che ha conseguito con un intenso allenamento e con un impegno costante.
“Non ho parole per descrivere la delusione, l’umiliazione e il dolore che provo come atleta e come persona. Ma ringrazio anche tutte le persone che mi sono state e mi sono vicine ed in particolare la Federazione Italiana Sport del Ghiaccio e il suo presidente Andrea Gios, per l’affetto di cui sento di avere tanto bisogno e che mi darà la forza per continuare a combattere. Avere tante persone che mi credono mi conforta”, aggiunge Carolina Kostner.
Numerosi, infatti, i messaggi di solidarietà ricevuti, in particolare dagli atleti e dal pubblico che le è sempre stato molto vicino, con tanti messaggi trasmessi anche via web attraverso i quali le persone hanno espresso la loro vicinanza alla campionessa. “Questa volta è veramente dura, ma mi rialzerò come ho fatto in tante altre occasioni”, conclude la campionessa.