Roma – Paolo Gentiloni smentisce a muso duro le insinuazioni circa il presunto riscatto pagato per la liberazione delle due cooperanti italiane Vanessa Marzullo e Greta Ramelli rapite in Siria.
Durante il suo intervento alla Camera, il ministro degli esteri ha rispedito al mittente le accuse dichiarando: “Siamo contrari al pagamento di riscatti. L’Italia in tema di rapimenti si attiene a comportamenti condivisi a livello internazionale. Noi siamo contrari a pagamenti riscatti”. “L’Italia – ha poi aggiunto poi il ministro – nella lotta al terrorismo non accetta lezioni da nessuno: siamo in prima fila, da tanti anni, dall’11 settembre e lo ribadiremo alla conferenza internazionale dei principali paesi della coalizioni anti-Isis”. Gentolini poi ritiene inaccettabili le considerazioni secondo cui le due volontarie “se la siano cercata”.
“Intorno a questo specifico sequestro”, ha spiegato il titolare della Farnesina, “è gravitata un’ampia serie di personaggi che hanno tentato a più riprese di accreditarsi come mediatori o come canali privilegiati ed alla cui attività di intossicazione si deve un’impropria azione di depistaggio, con riferimenti iniziali all’Isis, minacce all’incolumitàGentol delle due ragazze, entità di supposti riscatti”. “Anche la loro non facile esclusione dai circuiti operativi”, ha aggiunto alludendo al fatto che le due volontarie erano entrate in Siria senza comunicare prima le loro intenzioni, “è verosimilmente all’origine di una serie di recentissime e ingiustificate illazioni sulla vicenda”. “L’Italia ha bisogno di questi cooperanti e di questi volontari”, ha ribadito il ministro.
Il ministro Gentolini ha poi voluto ringraziare chi materialmente ha seguito il caso riportando a casa le nostre ragazze: “Voglio ringraziare i servizi di intelligence, l’unità di crisi della Farnesina e tutte le autorità che con un gioco di squadra hanno portato ad un risultato importantissimo”. “Un pensiero speciale alle famiglie di Padre Dall’Oglio e Lo Porto. Ancora due vicende che hanno bisogno dell’Italia cui stiamo lavorando con massimo impegno e discrezione”, ha aggiunto il ministro degli Esteri ricordando i due italiani ancora ostaggi.
I primi a diffondere la notizia del pagamento del riscatto sarebbero stati i media arabi: secondo la tv satellitare araba Al Aan, che ha sede a Dubai, negli Emirati Arabi, il fronte Al Nusra avrebbe liberato Greta e Vanessa in cambio di un riscatto da 12 milioni di dollari. L’emittente non ha precisato la fonte da cui ha avuto la notizia. Una situazione che in Italia non sarebbe stata digerita, soprattutto da Matteo Salvini: “La liberazione delle due ragazze mi riempie di gioia ma l’eventuale pagamento di un riscatto che permetterebbe ai terroristi islamici di uccidere ancora sarebbe una vergogna per l’Italia”. E ancora: “Presenteremo oggi stesso un’interrogazione al ministro degli Esteri per appurare se sia stato pagato un solo euro per la liberazione delle due signorine”.
Critiche e polemiche a parte, c’è grande soddisfazione da parte degli uomini di Governo per “questa bellissima che ci ha reso tutti felice”, così come dichiarato da Marina Sereni una volta avuta la notizia. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, nell’esercizio delle funzioni del presidente della Repubblicain una nota ha accolto “con grande soddisfazione e sollievo” la notizia della liberazione di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo e ha “altresì espresso vivissimo apprezzamento per il costante e decisivo impegno che il Governo, l’Unità di Crisi della Farnesina e i Servizi di Informazione e Sicurezza hanno profuso al fine di ottenere questo importante risultato”. Esposito (Copasir): “Vittoria della nostra intelligence”.
“Oggi l’Italia ha ottenuto due grandi successi: la risoluzione ad amplissima maggioranza del Parlamento Europeo per il rimpatrio dei nostri due marò dall’India e la liberazione in Siria di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli. La nostra intelligence ha compiuto un’eccellente operazione riconducendo a casa due nostre connazionali, ora il governo riporti in Italia, con la collaborazione dell’Europa, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone”. E’ quanto ha affermato il vicepresidente del Copasir, Giuseppe Esposito, senatore di Area Popolare. Intanto le cospirazioni e i ragionamenti su come siano andate effettivamente le cose viaggiano anche attraverso i social. Su Twitter corre anche la rabbia sugli account riconducibili allo Stato Islamico. “Questi cani del fronte Al Nusra rilasciano le donne crociate italiane e uccidono i simpatizzanti dello Stato Islamico”, scrive Muahhed al Khilafa sul suo account, dove si firma con l’hashtag dell’Is. “Forse le hanno liberate in cambio di donne musulmane detenute in Italia”, osserva Saad al Homeidi, altro islamista nel suo account.