Roma – Il Der Spiegel lo ha battezzato “Grexit”, un nome che terrorizza i mercati dell’intera Europa. È il neologismo con cui si indica la probabile uscita della Grecia dalla moneta unica.
Per il giornale tedesco, di solito sempre ben informato, l’uscita dall’euro della Grecia si rivelerebbe tale se il prossimo 25 gennaio Syriza, partito della sinistra radicale di Alexis Tsipras, uscirebbe vincente dalle elezioni politiche greche. Secondo il Der Spiegel, la paure tedesche ricadrebbero nelle scelte che Tsipras potrebbe prendere a proposito della permanenza nella zona euro, che con molta probabilità prevedrebbero l’uscita della Grecia da essa.
La totale incertezza sulle politiche greche mette quindi in timore i mercati, a tal punto che la Bce stia già pensando di optare per l’acquisto di ulteriori bond governativi e mettendo quindi sotto pressione le borse europee e la stessa moneta unica.
Intanto, nella giornata di oggi la borsa di Atene perde il 4%, assieme ad essa Milano e Madrid perdono l’1,5%, nel nord Europa, invece, Francoforte, Londra e Parigi perdono lo 0,5%. Il “Grexit” colpisce lo stesso euro che dopo 5 anni e mezzo scende ai minimi di 1,1880 con il dollaro e con lo yen, la valuta giapponese.
Riguardo al “Grexit”, Berlino smentisce l’informatissimo Der Spiegel ribadendo che la Grecia dovrà rispettare i patti e quindi restare nell’euro. Prende posizioni anche Bruxelles che tramite una portavoce ha ricordato che la permanenza all’euro è irrevocabile secondo i trattati europei. Riguardo all’argomento giunge poi anche la voce del premier francese François Hollande che in un’intervista radiofonica ha espresso che la popolazione greca è libera di scegliere il proprio destino e che comunque la permanenza della Grecia nell’Eurozona dipenderà da essa stessa anche se tuttavia c’è da considerare che ci sono certi impegni presi che dovrebbero essere rispettati.
Intanto sempre dall’intervista radiofonica; Hollande fa sapere che per la settimana prossima a Strasburgo si terrà un vertice con Angela Merkel per discutere sul futuro dell’Europa. Un vertice quello franco-tedesco che mette a confronto i due capi di stato che, come ammette lo stesso premier francese, non sempre hanno lo stesso punto di vista ma hanno un interesse in comune: rafforzare l’Europa.