Roma – Un discorso di 21 minuti per congedarsi dagli italiani e invitare il Paese a risollevarsi “facendo ognuno la sua parte”. “La mie riflessioni avranno per destinatario anche chi presto mi succederà nelle funzioni che sto per lasciare, rassegnando le dimissioni: ipotesi che la Costituzione prevede”, ha esordito Giorgio Napolitano, nel suo ultimo discorso di fine anno da presidente della Repubblica, ribadendo così l’intenzione di lasciare presto il Quirinale.
“Ritengo di non poter oltre ricoprire carica alla quale sono stato eletto nel 2006 per la prima volta” ha spiegato, precisando: “Secondo l’opinione prevalente degli studiosi si tratta di una valutazione e una decisione personali che la Costituzione rimette al presidente, tali da non condizionare il governo e il parlamento né subendo alcun condizionamento”.
“A quanti auspicano che continui nel mio impegno – ha aggiunto Napolitano – dico semplicemente che ho il dovere di non sottovalutare i segni dell’affaticamento”. Il presidente della Repubblica ha poi definito “positivo” che “si torni alla normalità costituzionale, ovvero alla regolarità dei tempi di vita delle istituzioni, compresa la presidenza della Repubblica”.
Da Napolitano anche un bilancio della sua presidenza: “Ho fatto del mio meglio in questi anni lunghi e travagliati della mia presidenza per sanare le ferite subite all’unità nazionale e ridare ad essa l’evidenza perduta. Se mi sia riuscito toccherà a quanti vorranno con obiettività e spirito critico analizzare il mio mandato dirlo”.
Il Capo dello Stato ha poi sottolineato le criticità della situazione internazionale, invitando però gli italiani a recuperare “fiducia in noi stessi”. “Mettiamocela tutta – è stato il suo invito – ciascuno faccia la sua parte al meglio. Io stesso ci proverò una volta concluso il mio servizio alla Presidenza della Repubblica”. “Da ciascuno di voi – ha detto Napolitano – può venire un impulso importante per il rilancio del futuro dell’Italia”.
Napolitano non è però mancato di affrontare anche le ombre. Bisogna “affrontare su larghe basi unitarie – ha detto le gravi patologie di cui il paese soffre a partire dalla criminalità organizzata e della corruzione capace di infilarsi in ogni piega della realtà trovando sodali e complici in alto”. “Dobbiamo modificare il sottofondo marcio e corrosivo della nostra società”. “La questione chiave è il dilagare della disoccupazione giovanile e la perdita dei posti di lavoro”.
Al discorso del Capo dello Stato ha fatto eco un tweet del premier Matteo Renzi:”Nove anni di servizio, autorevolezza, responsabilità. Un Presidente cui oggi possiamo solo dire #graziegiorgio#mettiamocelatutta”.
Giudizio fortemente negativo, invece da Forza Italia e Lega Nord. Il capogruppo di Fi alla Camera Renato Brunetta ha parlato di “discorso deludente” mentre Matteo Salvini lo ha definito “inutile”. Beppe Grillo ha invece pronunciato un “controdiscorso” in contemporanea con quello di Napolitano. “Forse – ha detto – il 2015 ci porterà dei risultati straordinari. Può darsi che l’ebetino si leverà di mezzo. Forse ci dara’ una grande soddisfazione quando Napolitano che ha condiviso e sponsorizzato questo sfacelo si toglierà da questa posizione precaria”.