Roma, scoperta truffa milionaria su videolotterie

di Redazione

Roma – False vincite alle videolottery per 1,5 milioni di euro. I finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno messo fine all’attività di una banda di 11 persone, 10 italiani e un rumeno, specializzati negli accessi abusivi al sistema informatico di Gtech S.p.a., già Lottomatica.

Quattro di loro sono finiti stati arrestati per il pestaggio di un complice. Gli organizzatori di questa truffa sono due fratelli romani, entrambi arrestati, di 43 e 47 anni.

Le indagini sono partire da una denuncia presentata nel marzo 2014 dalla stessa Gtech, in quanto un dipendente addetto alla validazione informatica delle vincite si era accorto, nell’inserire i dati relativi alla prima pratica del giorno, che sul data base era stranamente presente una precedente validazione di una vincita dell’importo considerevole di 500mila euro, inserita attraverso un indirizzo informatico non riconducibile a nessuno degli operatori abilitati della società. Dalle verifiche sono emersi altri ordini di pagamento non corrispondenti ad alcuna vincita reale, inseriti sempre attraverso lo stesso indirizzo.

Uno dei fratelli aveva accesso al sistema in quanto operava come consulente informatico esterno della società, che è uno dei concessionari incaricati della gestione dei giochi pubblici con vincite in denaro del ministero dell’Economia. Così, spiega la Gdf, “era in grado di inserire fraudolentemente i dati dei beneficiari di vincite in realtà mai avvenute”. I soldi transitavano sui conti correnti di persone compiacenti che, a fronte del riconoscimento di una provvigione del 20% circa, si prestavano a quella che è una vera e propria operazione di riciclaggio.

La truffa è stata però smascherata dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma che, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, sono riusciti anche a sequestrare, a seguito di apposito provvedimento emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari, l’intero “gruzzolo” messo da parte degli indagati, costituito da disponibilità finanziarie per circa 800mila euro nonché immobili ed esercizi commerciali, per un valore stimato in circa 700 mila euro.

Nel locale commerciale di uno degli appartenenti alla banda, ubicato a Roma, in via Flaminia, la Finanza ha reperito due video effettuati attraverso le telecamere di sorveglianza installate all’interno del locale, che documentano il pestaggio di uno dei riciclatori, che non era riuscito a restituire il pattuito maltolto, con calci e pugni al torace, ad opera proprio dei due fratelli.

A seguito di tale aggressione il riciclatore riportava alcune fratture alle costole. Il pestaggio veniva poi reiterato alcuni mesi dopo, tra l’altro nel giorno del compleanno della “vittima”, quando altri due arrestati, gravati da numerosi precedenti penali, anche per reati a base violenta, dopo avergli intimato di restituire il denaro, l’avevano minacciato di morte, non esitando dapprima ad agitare un coltello a pochi centimetri dalla sua figura e, poi, a colpirlo violentemente al volto con un pugno, causandogli lesioni al setto nasale.

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