Parigi – Non si fermano le indagini sulla strage di Parigi. Fonti di polizia citate dall‘Associated Press evocano “fino a sei” terroristi legati alla cellula jiahdista ancora alla macchia mentre in Bulgaria è stato arrestato Fritz-Joly Joachin, un 29enne, fermato mentre tentava di attraversare il confine diretto on Turchia; sarebbe “stato diverse volte in contatto con uno” dei fratelli jihadisti.
E’ stato anche identificato l’uomo che ha aiutato Hayat Boumeddiene, la compagna di Amedy Coubaly, a entrare in Siria e che si intravede nel filmato registrato all’aeroporto di Istanbul: è Mehdi Belhoucine, francese di 23 anni, conosciuto dai servizi segreti per aver fatto parte di una filiera afghana.
In Italia, invece, una decina di islamici sospettati di avere legami con la Jihad è finita nel mirino della procura di Roma che ha aperto un’inchiesta per associazione sovversiva con finalità di terrorismo. All’attenzione del procuratore Giuseppe Pignatone e dell’aggiunto Giancarlo Capaldo ci sono gli ambienti ritenuti più sensibili alla propaganda del fanatismo islamico. Si indaga, in particolare, sul contenuto di alcune conversazioni via web e sugli accessi ai siti internet ritenuti più sospetti.
Nella stretta a Internet sul tavolo di diversi governi europei, quello di David Cameron sta valutando, nel Regno Unito, anche la messa al bando di WhatsApp e Snapchat, ritenuti servizi difficilmente controllabili dall’intelligence.
“La Francia è in guerra contro il terrorismo, l’integralismo, l’islamismo radicale. La Francia non è in guerra contro una religione. Proteggeremo tutti i cittadini, credenti o no”. Queste le parole del primo ministro, Manuel Valls, davanti all’Assemblea nazionale, dopo l’attacco a Charlie Hebdo e al supermercato kosher di Parigi.
“Non dobbiamo abbassare la guardia. La minaccia è tuttora presente” aggiunge Valls, sottolineando che per far fronte alle minacce “sono impegnati oltre 122 mila uomini delle forze di sicurezza: militari, gendarmi e poliziotti”.
Non è comunque possibile “prevenire al 100 per 100 nuovi attacchi” afferma il capo dell’antiterrorismo Ue, Gilles de Kechove. E timori per la sicurezza si registrano anche in Italia, dove sono state rafforzate le misure, pur in assenza di minacce specifiche: sono 10 gli indagati dalla Procura di Roma sospettati di avere legami con la Jihad.
Intanto, mentre un altro giornale satirico francese, Le Canard Enchainè, riferisce di aver ricevuto delle minacce (“Adesso tocca voi” il messaggio che sarebbe stato recapitato), è stata svelata la nuova copertina del settimanale Charlie Hebdo, in edicola domani in 3 milioni di copie. “Fare Charlie – spiega in conferenza stampa Luz, vignettista autore della prima pagina – è guardare al mondo con una certa distanza. Ho disegnato Maometto e poi ho scritto ‘Io sono Charlie’. L’ho guardato e ho aggiunto: ‘Tutto è perdonato’. Poi ho pianto. Avevo trovato la soluzione… Ed era la nostra soluzione, non era tutto quello che gli altri volevano che noi facessimo”.