Traffico di rifiuti metallici tra Sicilia e Campania, 9 arresti

di Redazione

Palermo – Una rete di raccolta illegale di rifiuti soprattutto metallici e comunque non pericolosi alimentava un traffico tra la Sicilia e la Campania secondo quanto emerge da un’indagine della Polizia ferroviaria che ha sottoposto agli arresti domiciliari 9 persone, come disposto dal gip di Palermo, Lorenzo Jannelli, su richiesta dei sostituti Calogero Ferrara e Claudia Bevilacqua e del procuratore aggiunto Salvatore De Luca.

L’indagine prende spunto nel 2010 da un controllo compiuto alla società Fondi Metal srl di Carini, nei pressi di Palermo, volto alla repressione dei furti di rame. Furono rilevate in quell’occasione inottemperanze alle autorizzazioni vigenti in materia di rifiuti. Secondo la polizia, attraverso l’elusione dei controlli sulla tracciabilità del materiale proveniente dai micro raccoglitori ambulanti si movimentava, regolarmente, un quantitativo enorme di rifiuti con un profitto illecito stimato tra i 1,5 e 2 milioni di euro.

E’ stata poi ricostruita una serie di conferimenti di carichi di rame, ottone ed alluminio presso le ditte campane Metal Group e la Almet srl. La stima della quantità di rifiuti non pericolosi gestita nel 2011 è stata di circa il 47,5% in più sul limite massimo gestibile consentito. Una parte delle indagini ha riguardato le certificazioni necessarie per il trasporto dei rifiuti, comprese quelle relative alla radioattività.

Le persone coinvolte sono Baldassare Marino, 63 anni, amministratore unico della Fondi-Metal di Carini (Palermo); Francesco Paolo Marino, 34 anni, Vincenzo Martines, 46 anni, Luigi Morici, 44 anni, Vincenzo Marino, 60 anni, Domenico Mario Contrò, 60 anni, tutti dipendenti della stessa impresa; Luigi Di Lorenzo, 60 anni, procuratore della Metal Group srl di Napoli; Antonio Vivacqua, 34 anni, già amministratore unico della F.V. Metalli srl, di Milano; Francesco Alfarano, 49 anni, amministratore unico della Faro srl e della Almet srl di Marcianise (Caserta). La Fondi-Metal srl è stata posta sotto sequestro preventivo.

“C’è da parte della Procura di Palermo una particolare attenzione al tema dei rifiuti, che in Sicilia costituisce un tasto dolente”. A dirlo, durante la conferenza stampa convocata per illustrare i dettagli dell’operazione, il procuratore aggiunto di Palermo, Salvatore De Luca. “Lo smaltimento dei rifiuti – ha spiegato – è un affare lucroso, uno dei settori in cui si infiltra la criminalità organizzata, anche se in questa operazione non sono emersi elementi in tal senso. A breve a Palermo arriverà la commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti”.

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